25 luglio 2018
Chiese, castelli, siti archeologici, aree naturalistiche e palazzi storici, ma anche “curiosità” come un caffè liberty che rischia di scomparire a Trieste, una strada che circonda un braccio di mare a Taranto, un museo a cielo aperto, importante esempio di arte pubblica e sociale, a Ulassai (NU). Sono questi alcuni esempi dei beni più votati finora alla nona edizione de I Luoghi del Cuore, il censimento dei luoghi da non dimenticare promosso dal FAI in collaborazione con Intesa Sanpaolo: siti speciali, legati alla nostra identità e alla nostra memoria, che versano in stato di degrado o di abbandono e che vorremmo salvare e proteggere, agendo concretamente per il loro recupero, la tutela e la valorizzazione.
A quasi due mesi dal lancio dell’iniziativa, il traguardo di quasi 300.000 voti ricevuti per più di 20.000 “luoghi del cuore” in tutta Italia dimostra che, sempre di più, i cittadini considerano il censimento del FAI uno strumento efficace per dar seguito all'impegno di offrire un futuro ai luoghi che amano. L’affetto per un bene bisognoso di cure o l’urgenza di salvaguardare la sua integrità sono le ragioni che principalmente spingono a votare: non solo firme cartacee, ma soprattutto voti online che, in questa prima fase di censimento, hanno superato i 230.000 con un aumento del 75% rispetto ai voti raccolti nello stesso periodo nel 2016. La regione più attiva è al momento la Puglia, in particolare la provincia di Taranto con 2 luoghi nei primi 10 classificati, seguita da Sicilia, Lombardia ed Emilia Romagna.
Sempre ampia e appassionata la partecipazione dei gruppi che si mobilitano per raccogliere voti a sostegno delle realtà a loro più care, associazioni nate a favore di singoli luoghi, ma anche Comuni, Parrocchie e Pro Loco che hanno deciso di attivarsi per il censimento, spesso creando reti di partner per sostenere necessità di recupero o valorizzazione di beni del territorio. Finora 160 comitati si sono registrati sul sito www.iluoghidelcuore.it, molti dei quali creati addirittura prima dell’inizio del censimento: un segno di quanto, dopo otto edizioni e 92 interventi promossi dal 2003, il progetto I Luoghi del Cuore sia conosciuto e atteso e i comitati vogliano trovarsi pronti “ai blocchi di partenza” per raggiungere il maggior numero di voti. L’obiettivo che stimola a partecipare all’iniziativa con tanto entusiasmo non è solo la realizzazione di un intervento diretto sulla base di specifici progetti d’azione - previsto per i primi tre classificati a cui verranno destinati rispettivamente 50mila, 40mila e 30mila euro - ma soprattutto la visibilità ottenuta dai luoghi votati durante il censimento, che può portare alla nascita di collaborazioni virtuose tra società civile e istituzioni e trainare lo stanziamento di altri contributi preziosi. Inoltre, i luoghi che riceveranno almeno 2.000 voti potranno presentare una richiesta per un intervento da parte di FAI e Intesa Sanpaolo, secondo le linee guida che verranno diffuse nel 2019 dopo l’annuncio dei risultati e sulla base delle quali verranno selezionati i beneficiari di altri contributi economici fino a 30mila euro.
Tra i luoghi più votati, due beni di grande valore simbolico, storico e paesaggistico: Castelluccio di Norcia (PG), borgo semidistrutto dal sisma del 2016, ai cui piedi si stende la piana nota in tutto il mondo per la sua fioritura e la Chiesa di San Salvatore a Campi di Norcia, del XII secolo, in gran parte crollata a causa del terremoto.
Particolarmente segnalati anche numerosi luoghi insoliti come il Sentiero delle Ripe a Muro Lucano (PZ), risalente al IX secolo e creato in parte scavando nella roccia calcarea, per garantire l’approvvigionamento idrico dell’antico borgo; l’Area Marina Protetta “Parco Sommerso di Gaiola” nel Golfo di Napoli che custodisce, sopra e sotto la superficie del mare, resti di ville romane, maestose cave di tufo, approdi, ninfei e peschiere; l’ex stazione ferroviaria di Fornello a Vicchio (FI), testimonianza della attività estrattiva tipica di questa località montana, utilizzata per il trasporto del materiale lapideo, chiusa nel 1967 e poi abbandonata; infine, il vecchio cimitero dell’Addolorata a Forno di Zoldo (BL), un vero e proprio archivio della memoria storica e spirituale della sua piccola comunità.
Non aspettare, il tuo voto può cambiare il destino dei luoghi che ami.
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