29 giugno 2018
Nel 2016 la Chiesa di Santa Maria delle Grazie di Calvizzano (NA) si era posizionata al 26° posto nella classifica nazionale dell’ottava edizione de I Luoghi del Cuore, il censimento dei luoghi italiani da non dimenticare promosso dal FAI in collaborazione con Intesa Sanpaolo.
I voti raccolti erano stati 11.303, in un comune che conta 12.000 abitanti: un vero e proprio plebiscito che ha visto non solo la comunità parrocchiale ma tutta la popolazione mobilitarsi a favore della Chiesa. Un’espressione corale di affetto, manifestata anche da quanti si sono allontanati da Calvizzano verso altre località ma hanno mantenuto, e conservano stabile nel tempo, un forte legame con il loro luogo del cuore.
Lo straordinario risultato ha permesso al bene di accedere alle “Linee Guida per la selezione degli interventi” e di ottenere un contributo di 11.000 euro.
L’intervento approvato dalle Linee Guida interesserà la tela “La Madonna delle Grazie” dipinta nel 1689 dall'artista napoletano Nicola Vaccaro, pittore appartenente ad una famiglia che ha espresso vari artisti (pittori, scultori, architetti), tutti di notevole valore e di buona fama, operanti tra la seconda metà del XVII e la prima metà del secolo successivo.
La tela si trova sull’altare maggiore della Chiesa; impolverata e danneggiata – piccoli strappi, segni dell’apposizione di una corona sul capo della Vergine, ossidazioni e distacchi più o meno evidenti del colore – l’intervento di restauro permetterà di restituirlo all’ammirazione dei visitatori e alla venerazione dei fedeli.
La Chiesa di Santa Maria delle Grazie venne realizzata nelle forme attuali nel XVI secolo, ampliando l’originario tempietto dell’Annunciazione: in un documento del 1598 si precisa che essa fu ingrandita fino a raggiungere i 32 metri di lunghezza, compresa la tribuna; i 10,50 metri di larghezza e i 21 metri di altezza. Nei secoli successivi, la Chiesa si arricchì di un Battistero, della porta centrale – in origine c’erano solo due porte laterali – e della cupola, che andò a sostituire la tribuna, mentre l’originario pavimento in terra battuta venne sostituito prima da mattoni finemente decorati e poi, nella seconda metà dell’Ottocento, poco dopo la proclamazione del Regno d’Italia, ricoperto di marmo, così come di marmo furono rifatti la balaustrata e l’antico pulpito di pietra e legno, posto al centro della navata. Il soffitto dorato venne realizzato in un periodo successivo al 1600, quando la struttura della Chiesa fu completamente definita ed ultimata.
Oltre alla “Madonna delle Grazie”, Nicola Vaccaro realizzò per la Chiesa altre due tele: quella di Gesù che porta la Croce verso il Calvario e quella della Deposizione dalla Croce. Le ampie tele del Vaccaro sono circondate da pregevoli stucchi, tuttora ben conservati, realizzati da un altro Vaccaro, Domenico Antonio, che li portò a termine nel 1744
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