24 settembre 2009
Agli inizi degli anni '90 il Lago di Pusiano offriva una triste immagine di sé. Era praticata la navigazione a motore, le strade rivierasche erano invase di cartelli pubblicitari, lungo le rive c'erano numerose baracche che fungevano da darsene, la scuola di sci nautico esercitava la sua attività nel braccio di lago tra l'Isola e la riva, l'acqua era inquinata per gli scarichi fognari, si esercitava la caccia. Questo accadeva nella totale illegalità e nell'assoluto abusivismo. Furono fatti vani tentativi di sensibilizzazione presso alcuni Sindaci dei paesi rivieraschi e presso il Parco Lambro. Nulla accadde. La chiave di volta si ottenne con una denuncia alla Procura della Repubblica di Como. La pratica capitò sul tavolo di una giovane procuratrice, intelligente, capace, preparata che non esitò a verificare i fatti denunciati per poi parlare direttamente con uno o due sindaci e sistemare le cose. Nel giro di pochi giorni i cartelli stradali furono tolti, le darsene e i pontili abusivi furono smantellati. In seguito fu anche trasferita la scuola di sci nautico e fu vietata la caccia. Seguì un periodo di particolare attenzione per la tutela del lago; furono fatti numerosi convegni e si attivò una collaborazione tra i sette sindaci rivieraschi.
L'opinione pubblica fu sensibilizzata, ne parlarono i giornali. Il collettore fognario intorno al lago venne ultimato; la navigazione a motore fu abolita; le analisi delle acque migliorarono costantemente fino a ritornare in alcuni punti balenabili; venne istituito il battello turistico, propulso da motore elettrico. Fu basato il centro di canottaggio in luogo dell'invasiva attività di sci nautico; ritornarono i pescatori, fu abolita la caccia. Nacque il CEDAL, meritevole associazione culturale per la tutela e la documentazione del Lago di Pusiano. All'isola dei Cipressi fu posto da parte della Soprintendenza il vincolo monumentale. Insomma la gestione del lago sembrava essersi incamminata in una fase evolutiva degna di un paese civile, della bellezza e della storia (il palazzo di Pusiano, il lago e l'Isola dei Cipressi appartennero alla casa imperiale francese e a quella austriaca: vi soggiornavano il Vice Re d'Italia Principe Beauharnais e i Vice Re Asburgici).
Purtroppo lo sforzo comune ha perso recentemente l'energia propulsiva. Non esiste più la consulta dei sindaci, sono sorte case e villette lungo le rive, e addirittura capannoni industriali nei canneti, costruiti con licenze rilasciate in barba alle leggi di tutela e al buon senso. Sono riapparse barche a motore, il battello “ ecocompatibile” non utilizza più i motori elettrici; il Cedal è stato sfrattato dal palazzo Beauharnais. Al Parco Lambro sono state fatte segnalazioni, ma nulla si è mosso.
Su un quotidiano di Como apparve un articolo che annunciava “la grande attesa” sul lago di Pusiano per il ritorno dello sci nautico; sponsorizzato addirittura dalla Comunità montana del Triangolo Lariano. Sono stati rinvenuti dei bidoni sul fondo del lago; ma nessuno si preoccupa di toglierli e di pulire i fondali. Ora si prospetta un tracciato della circonvallazione di Pusiano completamente diverso dal tunnel ipotizzato inizialmente, con opere invasive che deturpano il paesaggio, in aggiunta all'obbrobrio della cava sopra il paese e della linea aerea dei carrelli fino a Merone. L'opera infatti prevede un viadotto e una strada in trincea nel punto più bello del lago, a Eupilio, decantato da scrittori (Stendhal…), poeti (Parini, Foscolo…), pittori (Segantini, Durini ecc.) e prevede uno svincolo proprio di fronte all'Isola dei Cipressi e al suo approdo, quindi a ridosso di un bene monumentale vincolato.
E' proprio difficile nel nostro paese acquisire un normale senso civico ed estetico. Il Parco della Valle del Lambro serve? La Comunità Montana e le amministrazioni locali che cosa fanno per evitare questi scempi?
G. G.
nei Beni FAI tutto l'anno
Gratis