26 marzo 2013
L'onorevole Pierluigi Bersani ha ricevuto un mandato esplorativo dal Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano per costituire il nuovo Governo. Ieri, lunedi 25 marzo 2013, Bersani ha incontrato a Montecitorio il Presidente del FAI Andrea Carandini e i rappresentanti delle principali Associazioni ambientaliste: CAI – Club Alpino Italiano, Federazione Pro Natura, Greenpeace Italia, Legambiente, Touring Club Italiano, WWF.
Per la prima volta nella storia della Repubblica è stato chiesto un incontro con le Associazioni ambientaliste, riconoscendo loro un ruolo fondamentale nel contribuire alla ricchezza della Nazione attraverso la tutela dell'ambiente, della biodiversità e dei Beni culturali.
Secondo le associazioni ambientaliste “si deve puntare decisamente sul Green Deal, su una svolta per un'economia verde e rigenerativa che deve costituire il fulcro dell'agenda del futuro Governo”. Per raggiungere questo obiettivo bisogna valorizzare gli elementi di forza del nostro Paese (parchi, biodiversità, patrimonio culturale, produzioni di qualità) e garantire una roadmap verso il 100% di energie rinnovabili, un programma di piccole e medie opere immediatamente cantierabili per il risanamento e la manutenzione del territorio e una ri-conversione ecologica del nostro apparato produttivo che ricomprenda i costi ambientali”.
Le Associazioni hanno consegnato a Bersani un documento che indica le priorità di intervento su dieci temi: energia e clima, trasporti e infrastrutture, consumo del suolo, difesa del suolo, bonifiche, biodiversità e aree protette, Beni culturali e paesaggistici, turismo e ambiente, Ministero dell'Ambiente, diritti e delitti ambientali.
Le Associazioni ambientaliste chiedono più coraggio nella ri-conversione ecologica dell'economia: “il presupposto della Green Economy è la decarbonizzazione dell'economia e non quello di creare un 'settore verde'. È necessario eliminare progressivamente l'uso del carbone e dell'olio combustibile nel settore elettrico, fermare le trivelle a mare, garantire strumenti efficaci e snelli alle rinnovabili per uno scenario 2050 a zero emissioni di CO2”.
“Anche nel settore delle grandi opere si chiede chiarezza – proseguono le Associazioni -. Si deve definire un Piano nazionale per la mobilità che serva a dare risposta ai gravi problemi di congestione e di inquinamento delle nostre città, abbandonare il Primo programma delle infrastrutture strategiche, che costituisce (con le sue 390 opere in elenco per 375 miliardi di euro) un'ipoteca per il futuro economico-finanziario e ambientale del Paese.”
Le Associazioni domandano di dare piena attuazione alla Strategia Nazionale della Biodiversità, approvata nell'ottobre 2010, che stenta a decollare, e di fissare un termine per approvare la nuova generazione dei Piani paesaggistici, che attendiamo dal gennaio 2010. Occorre che il Governo si occupi organicamente di Patrimonio culturale, della sua conservazione (tutela e cura), fruizione (turismo culturale) e ri-produzione di cultura.
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