23 settembre 2021
«L’autunno è una seconda primavera, quando ogni foglia è un fiore». Albert Camus
Con quel mix di malinconia e bellezza splendidamente rappresentato dalle foglie degli alberi, che ingialliscono, si arrossano e poi cadono a terra, l’autunno è la stagione in cui i boschi orchestrano il gran finale: mai lo splendore di un albero e di una foresta è evidente come quando in uno sforzo incomprensibile si mette in mostra con toni cremisi e dorature, avvisando che sta per lasciarci.
La magia del foliage è dunque un evento da non perdere e ottobre è il mese perfetto per scoprire, vivere, “assaggiare” l’autunno anche nei grandi parchi, giardini storici, boschi e foreste dei Beni del FAI che si tingono dei caldi toni dorati. Prendere un po’ di tempo per se stessi e sedersi su una panchina per guardare le foglie che cadono è un momento anche solo per rigenerarsi e riprendere il contatto con la Natura. Solo quando una foglia cade, infatti, se ne può apprezzare la nervatura.
Perdetevi nel grande parco monumentale del millenario Castello di Masino assaporando il panorama che guarda l’anfiteatro morenico di Ivrea, una formazione geologica unica al mondo risalente a milioni di anni fa. Il parco realizzato intorno alla metà dell’Ottocento riproduce ad arte un ambiente naturale, con un gioco di contrasti in cui si alternano prati disegnati e quinte boschive. Qui si trovano esemplari arborei rari a queste latitudini, come il leccio o il corbezzolo, piantati all’epoca di Carlo Francesco II, viceré di Sardegna e da lì importati.
Il corbezzolo è chiamato “la pianta dell’Unità d’Italia” perché ha il verde delle foglie, il bianco dei fiori e il rosso dei frutti: solo in ottobre potrete ammirare questa magia di colori perché è l’unica pianta che fiorisce e fruttifica nello stesso momento, proprio in questo mese.
Immergetevi in un pezzo incontaminato di paesaggio umbro, luogo di silenzio e armonia ai piedi della basilica di San Francesco d’Assisi. Inoltrandovi nel Bosco di San Francesco tra i colori dorati di carpini, ginestre, aceri e querce rovelle, raggiungerete il torrente Tescio, fino ad arrivare a un monastero (ora sede del punto informativo FAI), alla chiesa romanica di Santa Croce, un mulino attivo fino ai primi del ’900 (ora ospita una trattoria dove ristorarsi), i resti di un ospedale che assisteva malati e pellegrini e, poco più avanti, un’antica torre trecentesca dalla quale potrete ammirare il “Terzo Paradiso” suggestiva opera di land art del maestro Michelangelo Pistoletto: 121 ulivi disposti a doppio filare a formare tre ampi elementi circolari tra loro tangenti, di cui uno maggiore al centro e con un’asta alta 12 metri a simboleggiare l’unione tra cielo e terra.
Sull’altopiano della Sila, passeggiate nel bosco ultracentenario con oltre 60 esemplari di pini larici e aceri montani alti fino a 45 metri: I Giganti della Sila sono un prodigio di indubbia spettacolarità che suscita meraviglia e ammirazione, soprattutto in autunno quando la calda luce del sole che attraversa la foresta dipinge di colori accesi questo patrimonio storico-naturale di enorme valore, un ambiente spontaneo, ricco di biodiversità.
Con le temperature miti delle belle giornate di ottobre, affrontare la camminata che porta a Podere Case Lovara, nel Parco Nazionale delle Cinque Terre, diventa una piacevole passeggiata nella macchia mediterranea fra i colori dell’autunno. L'area di 45 ettari su cui sorge il Bene FAI si trova sul sentiero 591 (ex 1) del CAI - Club Alpino Italiano e si sviluppa sul promontorio di Punta Mesco, che separa l'ingresso di Levanto da quello di Monterosso in un contesto di eccezionale valore ambientale e paesaggistico. All’arrivo scoprirete un vero e proprio laboratorio di sostenibilità, fulcro di un progetto di recupero di un mondo agricolo secolare e di sviluppo sostenibile delle risorse locali che si affaccia su uno dei panorami più tipici e affascinanti della Liguria.
A mezz’ora dal traffico caotico della Capitale, potrete passeggiare tra i sentieri ricoperti di foglie di Parco Villa Gregoriara a Tivoli. Un’immersione tra i templi romani e il fragore delle cascate del fiume Aniene. Il Bene del FAI racchiude un ingente patrimonio che declina in modo esemplare l'estetica del sublime tanto cara alla cultura romantica. Natura, storia, archeologia e artificio si fondono qui in modo così seducente da diventare meta obbligata del Grand Tour nell’800 e il soggetto principale delle rappresentazioni pittoriche di Tivoli.
Dopo l’estate torrida che ha dovuto affrontare la Sicilia, ottobre è il mese ideale per una visita al Giardino della Kolymbethra, un paradiso terreste nel cuore della valle dei Templi di Agrigento: un luogo straordinario che racchiude i colori, i sapori e i profumi della terra siciliana e racconta, con i suoi reperti e i suoi ipogei, scavati 2500 anni fa, la storia dell’antica Akragas.
Passeggiate tra le piante della macchia mediterranea e gli agrumi che stanno maturando sugli alberi di limoni, mandarini e aranci. Scoprirete poi antiche varietà di gelsi, carrubi, fichi d’India, mandorli e giganteschi olivi “saraceni” e numerose altre specie da frutto che sono presenti oggi a testimonianza di un’elevata biodiversità specifica: azzeruolo, banano, carrubo, cotogno, fico, kaki, melograno, nespolo del Giappone, nespolo d’inverno, pistacchio, sorbo.
«L’autunno è la stagione più dolce, quello che perdiamo in fiori lo guadagniamo in frutti», Samuel Butler