23 maggio 2018
Questo terreno è stato, infatti, fino al 1987, anno di donazione al FAI, di proprietà dell’Italsider che lo ha impiegato dagli inizi del ‘900 fino agli anni ’50 per attività estrattive di roccia calcarea. Le condizioni climatiche della Baia, caratterizzate da una forte ventosità e da alta salinità dell’aria, hanno determinato in questi anni un rapido degrado delle strutture, aggravato dall’abbondante impiego di materiali poco resistenti alla vicinanza con il mare, come il ferro e il cemento.
Dopo l’intervento alla sala compressori risalente al 2015 - 2016, si è dovuti interrompere i lavori di manutenzione del villaggio industriale in quanto l’incendio che ha colpito il vicino Monte San Costanzo nell’estate del 2016 ha danneggiato fortemente il sentiero che conduce alla baia rendendone impossibile la viabilità. Solo dall’anno scorso è nuovamente possibile accedere al Bene del FAI e riprendere le attività di cantiere.
Attualmente si sta procedendo con il recupero dei due fabbricati dell’ex cabina elettrica e dell’ex cucina, che presentano dissesti strutturali importanti. In particolare si interviene, in un primo momento, sulle coperture e sugli elementi strutturali resistenti come le architravi, e successivamente con operazioni di manutenzione ordinaria sulle facciate, quindi intonaci, infissi e serramenti.
Il cantiere, che si concluderà necessariamente entro fine giugno per i limiti autorizzativi all’accesso via mare all’Area Marina Protetta di Punta Campanella, non precluderà in alcun modo i percorsi di visita proposti al pubblico, su prenotazione e per gruppi, volti ad approfondire il recente passato industriale della Baia.
La gestione quotidiana del bene, la sua promozione sul territorio, l'accoglienza di migliaia di visitatori ai quali offrire ogni giorno un'esperienza speciale in un luogo perfettamente curato, richiede un enorme impegno economico.
Per coprire questi costi non ci sono finanziamenti ed è per questo che, davvero, il FAI ha bisogno dell'aiuto di tutti.
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