02 dicembre 2025
Nel 1856 tre ex dipendenti della fabbrica Richard di Milano fondano una manifattura, destinata a diventare un'eccellenza culturale: la Società Ceramica Italiana (S.C.I.) di Laveno (Varese). Dopo un'intensa fase produttiva di terraglie su larga scala e oggetti di pregio in stile Liberty, negli anni Venti il giovane triestino Guido Andloviz (Trieste, 1900 – Grado, 1971), allievo di Piero Portaluppi all’Accademia di Belle Arti di Brera, ne diventa direttore artistico e imprime alla produzione un carattere decisamente moderno, rendendo la fabbrica altamente competitiva rispetto a realtà già affermate come la Richard-Ginori di Gio Ponti.
In questo contesto nasce il prezioso servizio da tavola in beige e oro disegnato da Andloviz intorno al 1925 per la S.C.I. che il FAI espone per la prima volta in una casa museo, nella sala da pranzo di Villa Necchi a Milano, su una tavola apparecchiata di tutto punto per le feste natalizie, dando così al servizio da tavola il suo giusto contesto e cogliendo l’occasione per ribadire il carattere e l’atmosfera domestica di questo Bene. Villa Necchi, infatti, non è un museo, ma una casa, e come tale il FAI la mantiene, la cura e la allestisce, valorizzando i capolavori dell’arte che vi sono custoditi, tanto quanto gli arredi, gli oggetti d’uso quotidiano e le abitudini di famiglia.
Ogni anno a Villa Necchi, nel periodo natalizio, si apparecchia la tavola con il servizio di casa, ma da due anni a questa parte trovano posto in questa splendida cornice anche decori da tavola speciali, degni di collezioni di musei, che dialogano con l’architettura e la storia della villa, dando l’occasione di raccontarne o approfondirne sempre nuovi aspetti.
Il servizio da tavola in mostra, in ceramica smaltata, modello “Monza 16” con il decoro “1170”, è composto da una zuppiera, tre ciotole, sei terrine, quattro mestoli, trentadue piatti di servizio, ventitré piccole coppe, sessantanove piatti da coltello, ventitré piatti fondi e settantadue piatti da frutta. A Villa Necchi è apparecchiato per 12 posti tavola, accanto a posate d’argento e a bicchieri in vetro di Murano con bordi dorati e decori a motivi geometrici del servizio di casa. La tavola sarà inoltre allestita con un’elegante tovaglia di fiandra della famiglia Necchi e con un grande centrotavola decorato con fiori e foglie provenienti dal giardino della Villa. Il servizio “Monza 16” si distingue per la forma leggermente mossa del profilo e per l’elegante decoro all'orientale declinato in architetture e paesaggi minimi, che riflettono, in una sintesi sofisticata, gusto moderno e forma classica. Il modello trova riscontri in collezioni pubbliche di rilievo, con varianti conservate alla Wolfsoniana di Genova e al Museo del Design Ceramico di Laveno-Mombello.
Andloviz è il primo designer interno a un’azienda, impegnato già nel 1925 a presentare alla Biennale di Monza pezzi finemente decorati – come questo esposto a Villa Necchi – realizzati sfruttando le innovazioni della tecnica. In occasione della Terza Biennale di Monza del 1927, la critica affermò «sotto la guida giovanile dell’architetto Guido Andloviz… c’è più vita, più libera vena, maggior gioventù». Alle opulenze descrittive del classicismo, Andloviz preferisce la semplicità. La sua produzione artistica è connotata dalla purezza delle forme, più squadrate e lineari, abbinata a una visione moderna del segno e del colore.
Questo approccio creativo, tra decoro e colore, orientato all’essenziale, ha identificato il suo stile lungo tutti gli anni della sua attività.
Per l’occasione, in vista delle celebrazioni natalizie, a partire dal servizio esposto saranno organizzate due visite speciali, venerdì 19 dicembre 2025 e martedì 6 gennaio 2026 alle ore 15.00, interamente dedicate alla ceramica e alla porcellana. Ripercorrendo la storia della produzione ceramica in Italia nella prima metà del Novecento – con un focus su Guido Andloviz, Gio Ponti, Giovanni Gariboldi e molti altri – le visite offriranno un approfondimento sui servizi presenti a Villa Necchi, accompagnato da un excursus sulle grandi manifatture italiane precedenti, rappresentate in Villa da diversi esemplari della Collezione de’ Micheli.
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