La grande storia del Risorgimento Italiano

La grande storia del Risorgimento Italiano

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La grande storia del Risorgimento Italiano
Beni del FAI

19 gennaio 2011

La grande storia del Risorgimento Italiano non è stata scritta solamente sui grandi campi di battaglia, i cui nomi rievocano in noi commosse e grate memorie, ma anche in ogni casa filo-austriaca o filo-piemontese che fosse: dalle povere cucine domestiche che ci racconta Domenico Induno, alle grandi dimore di città o di campagna ove la nobiltà più colta e illuminata – dando l’esempio! – finanziava, dirigeva, appoggiava e partecipava in prima persona alla creazione dello Stato Unitario. Le grandi dimore del FAI - ne siamo molto orgogliosi – hanno tutte partecipato al Risorgimento Italiano; soprattutto quelle lombarde, fiere testimoni di una Lombardia civile, partecipe e in prima linea per la quale sentiamo oggi un malinconico rimpianto. I Litta, i Porro Lambertenghi, i Confalonieri, i Belgiojoso, gli Arconati Visconti... tutti grandi nomi che incarnano grandi ideali e raccontano grandi gesti che le nostre case narreranno nel 2011 con rinnovata enfasi, ad additare a noi che viviamo nel Terzo Millennio, uomini e donne civili e coraggiosi ai quali dobbiamo una Patria che oggi avrebbe ancora bisogno del loro esempio, del loro impegno, della loro lezione quotidiana.

Marco Magnifico, Vice Presidente Esecutivo FAI

Villa Menafoglio Litta Panza, Varese
Mazziniano convinto, il duca Antonio Litta, dopo aver appoggiato i moti del 1848 e del 1853, mette a disposizione della causa nazionale i propri palazzi, compresa Villa Menafoglio Litta (poi Panza) a Varese, conquistando con questo generoso gesto la personale riconoscenza dello stesso Cavour. Proprio nella Villa di Varese viene creata per la prima volta un’ambulanza da campo, destinata ad assistere i soldati della battaglia di Biumo, che il 26 maggio 1859 impongono agli austriaci una scottante sconfitta. Incastonate nelle pareti della Villa sono ancora visibili le palle di cannone che documentano il passaggio di Giuseppe Garibaldi e questo momento eroico.

Villa Panza Varese storica

Villa del Balbianello, Lenno (Como)
La fiamma rivoluzionaria accende anche la lariana Villa del Balbianello. Il suo proprietario di allora, il conte Luigi Porro Lambertenghi, tenace oppositore della restaurazione austriaca, per l’educazione dei propri figli sceglie niente meno che Silvio
Pellico. Nella fervente cornice delle campagne risorgimentali, a Balbianello Pellico potrà godere di brevi momenti di serenità, apprezzandone l’ambiente “romanzesco, poetico, magico” e concedendosi anche una fugace infatuazione amorosa. Qualche anno
dopo, al successivo proprietario della dimora, Giuseppe Arconati Visconti, la partecipazione ai moti insurrezionali costerà una condanna a morte, evitata solo g r a z i e all’esilio in Belgio.

Villa Fogazzaro Roi, Oria (Como)
Sin da bambino Antonio Fogazzaro conosce gli effetti delle persecuzioni austriache, a causa della partecipazione del padre Mariano alle lotte del 1848 per la liberazione di Vicenza. Nel 1859 invece, per sfuggire alle minacce dell’esercito invasore, la madre è costretta a rifugiarsi con i figli presso la sua casa di Oria. Successivamente, deluso dalla diffusa corruzione della classe politica, lo scrittore decide di sostenere una monarchia liberale e religiosa. In “Piccolo Mondo Antico”, ambientato proprio nella villa di Oria, Fogazzaro, tramite il protagonista Franco, attivo sostenitore della causa antiaustriaca, ripropone i passati ideali del Risorgimento, fondati su un patriottismo che è espressione del dovere morale dell’uomo di ribellarsi a ogni sopraffazione e ingiustizia.

Castello di Masino, Caravino (Torino)
Il Castello custodisce molti ricordi di Cristina Trivulzio di Belgioioso, avventurosa protagonista del Risorgimento lombardo giunta a Masino tramite la nipote, che sposò il conte Luigi Valperga di Masino, proprietario del Castello stesso. Eroina indomita, donna di grande cultura e profondo impegno civile e politico, Cristina sostiene alacremente la causa nazionale partecipando ai moti degli anni Venti, in seguito ai quali è costretta a fuggire a Parigi. Qui dà vita a un colto salotto che riunisce i maggiori intellettuali europei allo scopo di lavorare congiuntamente al finanziamento delle lotte antiaustriache. Rientrata in Italia nel 1838, ricopre un ruolo importante sia nelle Cinquegiornate di Milano sia nell’insurrezione romana del 1849. Nel corso di quest’ultima battaglia, sovrintende all’organizzazione degli ospedali, costituendo di fatto il primo corpo delle crocerossine.

Castello di Masino Caravino (TO) storica

Villa Della Porta Bozzolo, Casalzuigno (VA)
Futuro proprietario di Villa Della Porta, Camillo Bozzolo, ancora studente di Medicina,
aderisce nel 1866 all’avventura garibaldina, arruolandosi nel Corpo sanitario dei volontari italiani. La giubba rossa della sua divisa è conservata a Casalzuigno.

Abbazia di San Fruttuoso, Camogli (GE)
Atti di autentico eroismo locale infiammano San Fruttuoso, dove nel 1855 la popolazione del borgo si prodiga per soccorrere i naufraghi dell’armata sarda diretta in Crimea a sostegno di quella guerra che, nelle mire italiane, porterà l’appoggio di Francia e Inghilterra contro gli austriaci.

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Schede a cura di Lucia Borromeo Dina
Responsabile Ufficio Cultura e Ricerca del FAI

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