12 dicembre 2019
Il ritorno del Ministro Dario Franceschini alla guida del MiBACT coincide con una nuova organizzazione del Ministero, che da un lato pone mano ad alcune modifiche apportate dal precedente Ministro Alberto Bonisoli, dall’altro cerca di ripristinare e rendere ancor più coerente il disegno posto in atto già dal 2014. Molte sono, quindi, le conferme, ma numerose anche le novità.
Si apprezza, innanzitutto la restituzione dell’autonomia ai tre importanti musei-parchi (Villa Giulia, Galleria dell’Accademia di Firenze e Parco dell’Appia), con la riattivazione di quegli strumenti che stanno consentendo a molti musei italiani indubbi passi in avanti nella erogazione di migliori servizi per i visitatori e i cittadini. Allo stesso tempo si evidenzia l’ampliamento del numero dei musei autonomi con sette nuovi istituti: Vittoriano-Palazzo Venezia a Roma, Pinacoteca Nazionale di Bologna, Museo Nazionale dell’Abruzzo, Museo Archeologico Nazionale di Cagliari, Palazzo Reale di Napoli, Museo Nazionale di Matera e Parco di Sibari.
Un altro elemento che merita di essere sottolineato è il ritorno delle competenze per il turismo al MiBACT in un paese, come l’Italia, nel quale il turismo non può non essere coniugato con cultura, paesaggio e ambiente.
Viene confermato il modello delle Soprintendenze uniche territoriali (che anche Bonisoli aveva opportunamente conservato), considerato il più idoneo per garantire una tutela contestuale di tutte le componenti del patrimonio culturale, con una necessaria integrazione disciplinare e una maggiore vicinanza alle comunità locali. Nascono (nonostante i problemi posti dall'attuale assenza di dirigenti e l’inevitabile ricorso all’interim) anche nuove sette Soprintendenze in Liguria, Lombardia, Toscana, Lazio e Marche.
Inoltre va salutata con particolare interesse la Soprintendenza Nazionale per il Patrimonio Culturale Subacqueo, con sede principale a Taranto e succursali operative a Napoli e Venezia (ma sarà necessario prevederne in altre regioni, in particolare in Sardegna).
Si tratta di un indubbio e positivo segnale di attenzione verso la città pugliese molto provata da una crisi industriale, ambientale e sociale. È una struttura che cerca di rilanciare un settore, quello dell’archeologia subacquea, alquanto in difficoltà negli ultimi decenni. Il FAI auspica che si dia vita a una istituzione tecnico-scientifica di altissimo profilo, con dirigenza e personale altamente qualificati, dotata di mezzi e risorse adeguati, al pari di quelle attive in altri Paesi europei, come la Francia.
Anche i Segretariati regionali, le ‘Commissioni regionali del patrimonio culturale’ e le Direzioni museali tornano ad avere un’opportuna collocazione in ogni regione. Tali istituti possono attuare una migliore e più attiva tutela e anche contribuire maggiormente allo sviluppo di sistemi museali regionali integrati, favorendo collaborazioni anche con il mondo delle professioni e l’associazionismo per sperimentare forme innovative di gestione del patrimonio culturale.
Tra le novità, vanno segnalate la nuova ‘Direzione Generale per la Sicurezza, la prevenzione e l’emergenza’, con la quale si cerca finalmente di dotare il ministero e il Paese di una struttura specifica per le politiche di prevenzione e manutenzione programmata (si pensi alla lezione del grande Giovanni Urbani) sia per progettare strategie per le emergenze in occasione delle sempre più frequenti catastrofi, anche per effetto dei cambiamenti climatici, dei rischi legati al terrorismo e alle azioni vandaliche.
Non meno importanti sono i segnali di attenzione finalmente riservati a settori sempre sacrificati, come gli archivi e le biblioteche: in tal senso vanno le nuove tre soprintende archivistico-bibliotecarie prima soppresse, l’autonomia organizzativa degli Archivi di Stato, l’attribuzione di una dirigenza generale all’Archivio Centrale dello Stato, la promozione dei Girolamini di Napoli a Biblioteca Nazionale. Il FAI invita il Ministro a dedicare un impegno particolare alle biblioteche e agli archivi, alcuni dei quali rischiamo la chiusura al pubblico per mancanza di personale. Di notevole interesse sono, infine, il nuovo Istituto per la digitalizzazione del patrimonio con il progetto di Digital Library, l’investimento sulla creatività contemporanea e la doverosa valorizzazione del patrimonio culturale immateriale.
In occasione della nuova riorganizzazione, il FAI invita il ministro Franceschini a fare in modo che il MiBACT possa essere presto dotato di nuovo personale scientifico, tecnico e amministrativo, reclutato attraverso procedure rigorose che garantiscano l’effettiva valutazione delle competenze e del merito. Considerando una buona notizia l’assegnazione al ministero di numerose nuove figure di dirigente (ben 31, di cui due di prima e 29 di seconda fascia), sottolinea l’urgenza di un nuovo grande concorso per funzionari e tecnici, auspicando in particolare l’avvio di una regolare programmazione di concorsi con cadenza possibilmente annuale.
Il FAI, dunque, esprime un giudizio complessivamente positivo sulla riorganizzazione proposta dal ministro Franceschini e al tempo stesso conferma sia il suo impegno a vigilare sulla sua applicazione, sia la sua piena disponibilità a una proficua collaborazione, nel rispetto della sua tradizione di voce critica propositiva che fin dalla sua nascita privilegia la concretezza del fare alle sterili polemiche ideologiche.
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