25 marzo 2007
La cultura italiana per la peonia, delicato fiore associato all'Oriente e in particolare alla Cina, è nata dalla grande ammirazione per i giardini orientali. Ammirata in Asia come la rosa in Italia, la peonia era considerata dai cinesi “la regina dei fiori” ed era protetta dall'imperatore che pagava generosamente per le varietà più belle e commissionava decorazioni di peonie per porcellane e dipinti.
In Europa, invece, le peonie erano conosciute fin dall'antichità soprattutto per le virtù medicinali. Omero parla di Peone come medico degli dei, forse figlio di Asclepio, così bravo da suscitarne l'invidia. Plinio racconta, infatti, che Peone soccorse e curò con radici di peonia Ade, signore degli inferi, colpito gravemente da Eracle. Il dio per ringraziarlo e sottrarlo all'ira di Asclepio invidioso, gli donò l'immortalità trasformandolo proprio nel fiore che oggi ne porta il nome e le particolari abilità curative.
Eppure oggi, grazie ai fiori molto grandi e colorati, le peonie sono soprattutto utilizzate come piante ornamentali. Nei giardini abbelliscono le aiuole e creano graziose macchie fiorite su manti verdi, in casa impreziosiscono il terrazzo di delicate sfumature cromatiche. Le peonie ornamentali più comunemente coltivate in Italia sono quelle erbacee, tra cui la più diffusa è la peonia lactiflora: originaria della Siberia, è caratterizzata da fiori molto decorativi con la loro speciale cromatura dal bianco a rosso e dal delicato profumo di rosa.
Anche le peonie arbustive, provenienti da Cina e Giappone, sono molto utilizzate come piante ornamentali. La specie più conosciuta è la suffruticosa, chiamata anche Mountan, speciale per i suoi grandi fiori dai petali delicati che sono difficili da coltivare e crescono più lentamente.
Una prestigiosa varietà di peonie è la Sarah Bernhardt, molto fiorifera, enorme, di una particolarissima colorazione rosa argento e dotata di una intensa profumazione dalla leggera fragranza di limone. Lemoine, il suo creatore, la dedicò all'omonima attrice francese probabilmente per l'antica credenza che attribuiva a questo fiore la capacità di risanare ogni tipo di follia.
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