14 marzo 2018
Elaborata a cura dell’Osservatorio nazionale per la qualità del paesaggio, costituito dai rappresentanti delle maggiori organizzazioni di tutela ambientale tra cui il FAI, è stata dedicata alla memoria di Giuseppe Galasso.
La Carta è il risultato dei lavori degli Stati Generali del paesaggio tenuti a Roma lo scorso 25 e 26 ottobre, i cui Atti sono stati presentati oggi insieme alla “Carta”. I lavori degli Stati Generali erano stati preceduti dalla stesura del “Rapporto sullo stato delle politiche del Paesaggio” sempre a cura dell’Osservatorio nazionale.
All’incontro hanno partecipato il Sottosegretario di Stato del MiBACT, Ilaria Borletti Buitoni, il Segretario Generale del MiBACT, Carla Di Francesco, il Direttore Generale Archeologia, belle arti e paesaggio, Caterina Bon Valsassina, il Direttore del Servizio Tutela del Paesaggio della DG Archeologia, belle arti e paesaggio, Roberto Banchini, il Soprintendente per la città dell’Aquila e i comuni del cratere, Alessandra Vittorini, e il rappresentante degli enti territoriali e locali nell’Osservatorio nazionale per la qualità del paesaggio, Aldo Ianniello.
“L’emergenza è tale che solo un’inversione di rotta potrà permettere di salvare quello che è rimasto da salvare – ha dichiarato Ilaria Borletti Buitoni - Esiste un fondamentale diritto al paesaggio, l’impegno di occuparsi di questo diritto sarebbe anche un modo per accorciare la distanza tra la politica e i cittadini. La cultura del paesaggio può in questo momento storico, con venti di disgregazione e di odio che rompono il senso di comunità, essere un elemento di aggregazione.”
Scopo della “Carta” è – in conformità con l’articolo 9 della Costituzione - fornire una visione strategica nella quale la tutela e la valorizzazione del paesaggio rappresentano il volano per garantire uno sviluppo sostenibile: durevole, equo e diffuso. Questa visione è suddivisa su tre obiettivi, ognuno definito nella finalità con l’indicazione di azioni e di strumenti necessari al suo raggiungimento.
Il nostro Paese conta su una legislazione molto avanzata in materia di tutela del paesaggio, tuttavia oggi per governarne e per gestirne le trasformazioni è necessario impegnarsi in un coordinamento efficace tra tutte le politiche legate al paesaggio e trasversale a tutti i livelli di governo – nazionale e locale – anche grazie all’adozione di strumenti diversi da quelli normativi e procedurali. La tutela del paesaggio si estende così, in coerenza con la Convenzione Europea del 2000, dai contesti con caratteristiche eccezionali a tutti i contesti di vita della popolazione.
La nozione di paesaggio è difficile da afferrare e tuttavia educare al paesaggio – che è prodotto e testimonianza di cultura diffusa – consente di rafforzare l’identità e il senso di appartenenza delle comunità al territorio e quindi accresce la civitas, la consapevolezza della responsabilità di ogni cittadino per il bene comune. E’ necessario diffondere conoscenza e consapevolezza sulla realtà che ci circonda e suoi valori del paesaggio: ovvero promuovere una cultura del paesaggio quale bene comune per la creazione di una coscienza civica diffusa.
La qualità del paesaggio è l’elemento portante per la diffusione di uno sviluppo sostenibile in senso sociale ed economico. Il paesaggio deve essere assunto come scenario strategico per lo sviluppo del Paese e la sua riqualificazione è strumento fondamentale per il contrasto al degrado sociale e alla illegalità.
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