09 giugno 2023
Con il Decreto ministeriale dell’8 giugno 2023 è stato espresso parere favorevole sul Master Plan dell’aeroporto di Malpensa, che ricordiamo si trova all’interno del Parco regionale del Ticino. C’è però una condizione ambientale ben precisa posta dai due Ministeri dell'Ambiente e della Cultura nel Decreto: «Stante la maggiore invasività dell’alternativa progettuale n. 7 in termini sia di consumo di suolo sia di habitat di Brughiera, tale da minare ulteriormente le funzioni di connettività ecologica del corridoio rappresentato dalle aree del Parco del Ticino, dovrà essere percorsa e sviluppata una differente alternativa (tipo 2 o 2A), non insistente sulle aree a brughiera c.d. del Gaggio o di Tornavento, più aderenti all’attuale perimetro aeroportuale».
Come FAI, assieme a un vasto schieramento composto da Parco Ticino, enti locali, mondo scientifico e associazionismo, avevamo auspicato proprio questa soluzione: coniugare le necessità industriali dell’aeroporto con la protezione della natura.
Avevamo chiesto di respingere la soluzione 7 proposta per la nuova area cargo dell’aeroporto di Malpensa perché avrebbe richiesto l’asfaltatura di 44 ettari (un’estensione pari a circa 60 campi da calcio) delle preziose aree di brughiera di Malpensa e Lonate, i più estesi e importanti resti delle brughiere lombarde. Si tratta di un’area ad alto valore ecologico, come confermato dai recenti studi dell’Università di Pavia.
Il nostro non era un NO, era un SI alle soluzioni alternative indicate peraltro dallo stesso Masterplan aeroportuale, le soluzioni 2 e 2a, definite percorribili e poi accantonate.
La nostra proposta è quella che il Decreto di Valutazione di Impatto Ambientale (VIA) dei due ministeri riprende e rinforza istituzionalmente: «Vi sono due alternative meno impattanti, che interessano aree interne, verso le quali il proponente ha manifestato comunque attenzione. Di contro, l’alternativa preferita da SEA (la n. 7) è quella più impattante, invasiva del perimetro del Parco del Ticino, e quindi in frontale contrasto con la vincolistica dell’area e la necessità di sua protezione».
C’è una questione anche di impermeabilizzazione del suolo. La Commissione Via rileva infatti che rispetto allo stato di fatto, il Masterplan prevede una riduzione della superficie permeabile di oltre 25 ettari mentre quella impermeabile aumenta di oltre 115 ettari, con un bilancio estremamente negativo rispetto alla capacità dei suoli ad assorbire l’acqua piovana e a tutte le conseguenze che questo fenomeno comporta con la cementificazione di aree verdi. «Il consumo di suolo registrato nell’area è tra i più elevati a livello nazionale e ha già consumato ettari di habitat pregiati, ridotti a un minimo storico... Ciò appare contrario – conclude la Commissione VIA – al principio di dover intervenire preferibilmente su un’area già in parte costruita piuttosto che in un’area boscata e di brughiera».
Altro punto di interesse evidenziato dalla Commissione VIA nel parere, «l’attuale pianificazione operata dalle autorità regionali (PTR) non prevede un progetto di ampliamento dell’aeroporto al di fuori del sedime che modifichi il Piano Territoriale di Coordinamento del Parco del Ticino. In ogni caso non risulta esistente, né il Proponente riesce a darne evidenza, una pianificazione vigente che contempli l’ampliamento del sedime aeroportuale all’interno dei confini del Parco».
Infine, a rinforzare la necessità di salvaguardare l’integrità oggi espressa dalla brughiera sia come elemento portante del corridoio ecologico rappresentato dal fiume Ticino, sia come luogo di pianura identitario di un paesaggio lombardo del tutto peculiare, la Commissione ministeriale auspica anche che la Regione Lombardia assuma le decisioni in merito alla proposta di Istituzione del SIC/ZPS “Brughiere di Malpensa e Lonate”, come proposto dal Parco Ticino, sottoponendolo così anche alla tutela espressa dalla direttiva europea habitat.
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