La battaglia del FAI sulla legge Madia

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La battaglia del FAI sulla legge Madia
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24 giugno 2015

La commissione Affari Costituzionali della Camera ha accantonato, e quindi rinviato, il voto sugli emendamenti agli articoli 3 e 5 del ddl Madia sulla «Riorganizzazione delle amministrazioni pubbliche».

Il relatore della legge in commissione, onorevole Ernesto Carbone del Pd, ha motivato la decisione con la necessità di un supplemento di indagine su due questioni controverse: la prima, prevista dall'articolo 3, riguarda la norma del "silenzio-assenso" tra amministrazioni pubbliche, comprese quelle preposte alla tutela dei beni culturali; la seconda, trattata nell'articolo 5, prevede la cancellazione di ogni sanzione per chi proceda ad attività edilizia con richieste che non rispettano i requisiti di legge.

Proprio su questi due punti il FAI ha espresso una decisa contrarietà in diverse occasioni, in particolare il 3 giugno scorso, durante un'audizione presso la Commissione Affari costituzionali, alla presenza del ministro Marianna Madia.

Il FAI era già intervenuto nel corso del dibattito parlamentare, sensibilizzando i presidenti delle Commissioni Cultura e Ambiente della Camera, onorevoli Flavia Piccoli Nardelli ed Ermete Realacci, portando loro una serie di concrete proposte di emendamento. Proposte che hanno avuto come effetto un parere negativo sui due discussi articoli da parte della Cultura e un emendamento firmato dall'intero Pd in Commissione ambiente. La battaglia continua.

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