L'arte della guerra nel Medioevo

L'arte della guerra nel Medioevo

Condividi
L'arte della guerra nel Medioevo
storia

22 marzo 2007

“Ognuno aveva il suo specifico ruolo nei combattimenti: dagli arcieri alla fanteria, alla cavalleria ai balestrieri”. Lorenzo, responsabile della Compagnia San Giorgio e il Drago, racconta delle strategie di guerra nel mondo medievale: “la cavalleria serviva per spezzare il fronte dell'avversario, magari tutto compatto e unito, e gli arcieri servivano per spazzare via le prime linee”.

Nel Medioevo, epoca di personaggi storici e filosofi, ma soprattutto di grandi conflitti e combattimenti, guerre e duelli caratterizzavano la realtà del tempo. Per riscoprire e rivivere la quotidianità in castelli e villaggi dell'epoca, il FAI organizza “Un giorno nel medioevo”, manifestazione che torna nella tradizionale cornice del Monastero di Torba domenica 6 maggio dalle 10 alle 18, e che debutta nel nuovo scenario di Castel Grumello sabato 19 e domenica 20 maggio. Tra l'accampamento dei soldati, il mercato medievale e le danze dell'epoca, un'attenzione speciale è dedicata al torneo d'arme, con grandi duelli e contese tra arcieri esperti, pronti ad addestrare il pubblico al tiro con l'arco proprio come avveniva in quel tempo.

Come spiega Lorenzo, le armi utilizzate erano tantissime. Non tutti potevano permettersi la spada, l'arma del cavaliere, una delle più fini. “La grande maggioranza degli eserciti mercenari avevano clave, roncole e armi molto spartane, passando dalle armi classiche della fanteria alle armi in asta, dalle picche alla clava che era l'arma classica del fante”. Tante e diverse erano le armi da botta per sfondare gli scudi del muro avversario; curiosa la forma della “mazza snodata” composta da bastone, catena e palla chiodata, utilizzata per oltrepassare gli scudi e colpire l'avversario che stava dietro.

“Non tutti potevano permettersi le armature - continua Lorenzo - la gente comune e i semplici cavalieri dovevano arrangiarsi con pezzi di armatura addirittura raccolti da cadaveri”. Le armature, infatti, erano importantissime perché rispondevano alla primaria esigenza di salvaguardare la vita del combattente, e per questo ne erano muniti anche gli animali da guerra, colpiti i quali, i cavalieri restavano a terra. “I fabbri armaioli – conferma infatti Lorenzo – erano molto ricercati dai grandi signori, dai personaggi illustri, principi, marchesi e grandi cavalieri, gente potente che aveva denaro, perché l'armatura, a differenza di quello che ci fa vedere la tv, non era uno scafandro di stufa addosso, in cui tutti i movimenti erano impediti. Non avrebbe avuto senso avere una parte che proteggeva dalle botte ma non permetteva di difendersi e colpire. Qui entravano in gioco gli armaioli, che costruivano armature su misura, come una seconda pelle che aderiva perfettamente addosso e lasciava tutte le articolazioni mobili”.

Tra il 1100 al 1500 l'armatura si trasformò completamente: da una struttura fatta tutta ad anelli che coprivano l'intero corpo del cavaliere, proteggendolo da eventuali tagli ma non dai colpi potenti, dardi di balestra o frecce, all'armatura composta da piastre di metallo di vari spessori, per attutire anche le botte potenti degli avversari.

In “Un giorno nel Medioevo” costumi armi e armature del tempo tornano in scena per riproporre le antiche vicende cavalleresche e gli spettacolari duelli che animavano castelli villaggi e fortilizi del mondo medievale. Anche i più piccoli sono chiamati a indossare le vesti dell'epoca partecipando al laboratori di travestimenti medievali appositamente organizzati per loro.

Guarda la scheda dell'evento del Monastero di Torba

Guarda la scheda dell'evento di Castel Grumello

Registrati alla newsletter
Accedi alle informazioni per te più interessanti, a quelle inerenti i luoghi più vicini e gli eventi organizzati
Tutto questo non sarebbe possibile senza di te
Tutto questo non sarebbe possibile senza di te