Architettura industriale, patrimonio storico

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Architettura industriale, patrimonio storico
FAI

22 aprile 2009

Il sostegno di Burgo Group al FAI appare quasi naturale perché il Gruppo cartario, da sempre, cerca di coniugare le esigenze funzionali degli edifici industriali con l'aspetto estetico e architettonico, affidandosi, nel tempo, ad architetti di fama e prestigio internazionali. Una visione che si integra con la missione del FAI, che dal 1975 ha salvato, restaurato e aperto al pubblico importanti testimonianze del patrimonio artistico e architettonico italiano.

Due in particolare gli edifici con i quali il Gruppo, fondato a Verzuolo (Cn) nel 1905, si fa interprete di un linguaggio architettonico che enfatizza la funzione estetica.

L'astronave di San Mauro Torinese
Negli stessi anni in cui inizia ad operare il Fondo Ambiente Italiano, Burgo Group affida a Oscar Niemeyer, visionario architetto brasiliano attivo in Europa dalla metà degli anni Sessanta e maestro riconosciuto dell'architettura contemporanea, la progettazione della nuova sede uffici a San Mauro Torinese, in un'area di non particolare pregio, che proprio la sede amministrativa della cartiera contribuisce a riqualificare. La sede Burgo Group si presenta come un'astronave o un satellite-città, raffigurazione assai vicina alle contemporanee visioni della fantascienza cinematografica: una grande ruota bianca circondata dal verde con una struttura a corone circolari. La nuova sede amministrativa entra in funzione nel settembre 1981.

Il ponte sospeso di Mantova
Lo stabilimento Burgo Group di Mantova è inserito all'interno del Parco Naturale del fiume Mincio, in un'area di grande bellezza paesaggistica. Quando, nel 1960, Luigi Burgo ne decide l'ampliamento per esigenze tecnico-produttive, è da subito evidente la necessità di progettare un fabbricato industriale che unisca armonia e design, senza penalizzare nessuno di questi due elementi. L'incarico viene affidato a uno dei maestri dell'architettura italiana del Novecento, l'ingegner Pier Luigi Nervi (1891-1979), considerato un antesignano del calcolo strutturale. Le Corbusier ha detto di lui: “Veder Nervi collocare uno scheletro di calcestruzzo in una struttura è una magnifica lezione (…) Che eleganza! Non si definisce architetto, ma è migliore di quasi tutti noi”. La cartiera di Mantova, realizzata tra il 1960 e il 1964, nasce per ospitare una - anch'essa – rivoluzionaria macchina, che in centro metri di lunghezza trasforma la pasta legno in carta da giornale e la avvolge in bobine alla velocità di quasi mille metri al minuto. L'inconfondibile profilo del ponte sospeso che caratterizza l'edificio nasce dalla progettazione di due sistemi indipendenti: il basamento su cui poggia la macchina e, a 22 metri di altezza, la copertura costituita da un reticolato di travi d'acciaio, sospesa mediante quattro catene a due cavalletti in cemento armato, a distanza di 164 metri l'uno dall'altro e alti ben 47 metri. Tra il basamento e la copertura corre una facciata continua in vetro e acciaio.


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