02 dicembre 2011
Per il quarto anno consecutivo, Topolino sostiene il concorso per la scuola primaria e secondaria di I grado del FAI organizzato in collaborazione con Intesa Sanpaolo. Anche nell'edizione 2011/12 dal titolo “Io Museo, e tu?”, che chiede agli studenti di ideare una mostra su un Luogo del Cuore del proprio territorio, i vincitori del concorso vedranno il proprio progetto trasformato in una storia a fumetti con protagonisti i paperetti di Quack Town. Un modo “privilegiato” per trasmettere i valori di tutela dell'arte e della natura ai più giovani. Abbiamo chiesto al Direttore di Topolino, Valentina De Poli, di raccontarci l'importanza della collaborazione con il FAI e gli obiettivi che si propine di raggiungere.
Qualsiasi bambino italiano è cresciuto, cresce e crescerà leggendo Topolino. Da quattro anni, leggere Topolino vuol dire anche entrare in contatto con l'attività del FAI e quindi con i valori della tutela del patrimonio d'arte e natura italiano. Quanto è importante per un bambino questa possibilità? Quanto è importante invece per l'Italia che i bambini, futuri adulti di domani, crescano con questi valori?
Uno dei pilastri della relazione con i giovani lettori di Topolino è proprio la scelta di trattarli come gli “adulti del futuro” e lo facciamo attraverso tutti i mezzi che abbiamo a disposizione, primo fra tutti le storie a fumetti con i personaggi Disney con cui possiamo proporre messaggi importanti e trasmettere valori mantenendo un registro di leggerezza e divertimento. È un modo privilegiato per conquistare i ragazzi. Lo abbiamo fatto, per esempio, durante tutto il 2011 con le storie e le iniziative dedicate al 150° anniversario dell'Unità d'Italia. L'altro pilastro è quello della partecipazione attiva, e cioè la proposta di iniziative che permettono ai giovanissimi di prendere coscienza delle loro potenzialità e di avere la consapevolezza che anche con piccole azioni si possono cambiare le cose. In meglio!
Com'è nata la collaborazione con il FAI? Che valore aggiunto offre alle vostre pubblicazioni?
Direi che è stata proprio la condivisione dei principi di cui abbiamo appena parlato, comuni a Disney e al FAI, che ha fatto nascere spontaneamente una collaborazione. Personalmente posso aggiungere che la scelta di condividere un percorso con il FAI è stata favorita da altri due fattori: l'estrema sensibilità nei confronti dei temi dell'arte e dei patrimoni artistici da parte di Gabriella Valera, che lavora con me in redazione, e l'aver ascoltato in un convegno la signora Maria Giulia Mozzoni Crespi, allora presidente del FAI: la sua energia mi ha letteralmente contagiato.
La nuova magia di Topolino è quindi rendere l'arte e la cultura divertenti e adatti un pubblico di piccoli entusiasti. Che tipo di risposte avete avuto dai vostri giovani lettori? Come vivono il rapporto con la cultura e come lo gestiscono?
Il pubblico di Topolino si è sempre distinto per la grande voglia di partecipare, spaziando in tutti i campi… Che si tratti di mettersi in gioco per ballare sulle note di Shake it Up, o di scendere in campo per dar vita a un reportage nel centro de L'Aquila dopo il terremoto in qualità di Toporeporter, i nostri lettori sono sempre in primissima linea. E da quattro anni posso dire che, per i temi culturali, si sono decisamente distinti per la qualità della partecipazione. Vi cito solo alcuni esempi: più di 7mila partecipanti all'iniziativa su letteratura e fumetto, quasi altrettanti per il consorso sulla poesia contro il razzismo, migliaia di giovani Leonardo hanno proposto le loro invenzioni tecnologiche per il futuro…
Il concorso “Io, Museo, e tu?” favorisce il gemellaggio tra classi “lontane”. Quanto è importante far capire ai bambini che il patrimonio d'arte e natura appartiene a tutti e che quindi ognuno di loro è responsabile della sua cura?
È fondamentale per la formazione civica di ogni essere umano e grazie a questi concorsi i ragazzi possono passare direttamente dalla teoria alla pratica oltre che avere la soddisfazione di raggiungere un'obiettivo grazie alla partecizpazione in gruppi. Ricordo con emozione le classi vincitrici di qualche anno fa che avevano scoperto un vecchio teatro abbandonato e “murato” nel loro complesso scolastico. Insieme con i loro insegnanti hanno lavorato per riportarlo in vita, coinvolgendo tutto il paese e le amministrazioni comunali. Immaginate che esperienza d'arricchimento! Ne approfitto per ringraziare, a questo proposito, tutti gli insegnanti illuminati che abbiamo incontrato sulla nostra strada negli ultimi quattro anni. Grazie alle iniziative del FAI, che si rivolgono direttamente alle scuole elementari e medie, ci è stato possibile capire una volta di più quanto sia importante per un bambino trovare nei propri maestri e professori una guida appassionata e appassionante…
Il premio per il concorso è la creazione di una storia che dia vita al progetto realizzato dai bambini. Che storia si potrebbe creare sulla tutela del patrimonio d'arte e natura in Italia? Come si può fare a renderla una “bella” storia?
Proprio perché siamo in Italia gli spunti per una bella storia dedicata a natura e arte sarebbero migliaia… Mi verrebbe da dire: “Basta voltare l'angolo!”. Ve lo immaginate Paperinik protagonista di un'avventura sulla torre di Pisa o alla Pinacoteca di Breara o alle prese con il problema dei rifiuti? Io sì! Anzi, forse la storia sulla torre di Pisa che rischia di cadere è già stata fatta. Davvero, attraverso il fumetto si può parlare di tutto. Proprio in queste settimane sta partendo sul giornale un percorso a fumetti dedicato proprio alla storia dell'Arte. Una bella storia è tale quando la base scritta, quindi il soggetto, è ben costruito, dove la trama non è banale e propone il giusto mix tra divertimento e messaggio, senza risparmiare il colpo di scena e, naturalmente, il lieto fine!
Che direbbero i paperetti di Quack Town per spiegare ai bambini quanto è importante tutelare l'arte e la natura?
In realtà Paperino Paperotto & Co. si comporterebbero proprio come ragazzi veri: curiosi, attenti, con tanta voglia di fare. La “spiegazione” arriverebbe dalla loro esperienza vissuta, anche se… “papera”. Così come è avvenuto nelle storie realizzate grazie agli spunti derivati dai lavori vincitori delle diverse edizioni del concorso del FAI.
Disney da sempre è attenta a questo tipo di tematiche. Che ruolo svolgono nella scelte delle strategie editoriali? Quanto di questi valori si ritrovano poi nelle storie di Topolino?
Su temi importanti come la salvaguardia dei patrimoni artistici, la cura dell'ambiente, i temi ecologici, l'educazione culturale non è necessario organizzare o pianificare strategie editoriali. Lavorando per Disney è un po' come avere la trasmissione di valori positivi nel DNA e quindi arriva tutto spontaneamente. Se poi i messaggi vengono raccontati dai personaggi a fumetti Disney, tutto diventa ancora più facile. Lo affermo sempre: per me è un privilegio poter contare su Topolino e Paperino!
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