30 giugno 2020
Come la Sua Azienda ha affrontato l’emergenza sanitaria?
Ferrero, per far fronte all’epidemia, ha predisposto sin dall’inizio della crisi una serie di misure organizzative al proprio interno, avendo come scopo prioritario la salute dei propri dipendenti e, in sub-ordine, anche la continuità produttiva, per non compromettere la filiera alimentare dell’intero territorio fino allo scaffale; tutto ciò, non soltanto a tutela e salvaguardia delle attività della Ferrero stessa, ma anche di tutto l’indotto.
Quali sono i Vostri piani/strategie per il futuro e la ripartenza?
Dopo le restrizioni molto severe alla mobilità e alle attività produttive della “fase 1” dell’epidemia e dell’inizio della “fase 2” del 4 maggio scorso, a partire dal 25 maggio, a seguito delle nuove disposizioni governative, si è aperto un nuovo periodo nel percorso verso la normalità, con un protocollo che si prevede duri fino alla fine di agosto.
Dal 25 maggio tutta la popolazione di dipendenti è tornata nelle sue sedi di lavoro scaglionata con apposite turnazioni. Gli smart worker con figli nati nel 2006 o in anni successivi possono decidere se lavorare anche tutti i giorni da casa. Tutti devono continuare a privilegiare la tecnologia nelle relazioni interpersonali, mentre le riunioni di lavoro sono tenute esclusivamente sulle diverse piattaforme di video conferenza.
Sono state condivise con tutti i dipendenti le nuove modalità di comportamento atte a tutelare la salute e la sicurezza di tutti: dall’impiego delle mascherine protettive, alla distanza di sicurezza, dalle precauzioni igieniche all’utilizzo della propria postazione e degli spazi comuni. Queste misure vengono ad aggiungersi a quelle già predisposte all’inizio della crisi pandemica: mantenimento delle distanze raccomandate sia nei Bus di trasporto del personale, tramite il raddoppio delle linee dedicate, che agli ingressi in stabilimento, con il controllo della temperatura dei dipendenti e degli appaltatori in entrata con termo-scanner.
Ferrero continua, quindi, a monitorare la situazione, attenendosi rigorosamente alle disposizioni governative e, laddove è in grado di farlo, andando anche oltre. I nostri operai sulle linee, tutta l’organizzazione di vendita, di assistenza ai clienti e di logistica hanno contribuito con orgoglio e senso del dovere, insieme a tutta l’industria alimentare, a far sì che tutti gli italiani, nei momenti di punta della crisi pandemica, abbiano potuto continuare a fare la spesa normalmente senza trovare quegli scaffali vuoti che avrebbero generato panico e indebite preoccupazioni nella popolazione oltre che reazioni scomposte. Dal 25 maggio Ferrero prosegue per gradi, ma con fiducia, il percorso verso la normalizzazione delle attività.
In questo contesto, quale sarà il ruolo della Vostra Corporate Social Responsability? Avete intrapreso azioni particolari e/o avete in programma attività future in questo senso?
È sempre più chiara l’urgenza di intraprendere un percorso di trasformazione, a livello sia aziendale sia macroeconomico, verso la sostenibilità. La “resilienza” appartiene al nostro DNA, alla “Ferrerità” che ci contraddistingue, che va oltre al semplice senso di appartenenza. Abbiamo dato prova di grande resilienza continuando a produrre durante tutta la fase acuta dell’epidemia per consentire ad i nostri consumatori di trovare a scaffale i prodotti di cui sentivano il bisogno, con grande senso di responsabilità e nel rispetto di tutte le norme di sicurezza che abbiamo posto in essere sin dai primi giorni, perché crediamo che la salute e la sicurezza dei nostri dipendenti sia una priorità imprescindibile. Il COVID ha cambiato il nostro modo di lavorare e in questo le nuove tecnologie ci hanno fatto sentire vicini e uniti nonostante la distanza fisica: lavorare in modalità di smart working era già attività consolidata, frutto di un processo di implementazione avviato già dalla primavera del 2017. Lo stesso vale per il concetto di sviluppo sostenibile, anch’esso trova le sue radici nel DNA aziendale. Ferrero è sempre cresciuta di pari passo ai propri partner, condividendo con loro i successi, con l’obiettivo di generare valore e crescita condivisa. La nostra resilienza poggia infatti su basi consolidate: rispetto per le Persone (dipendenti e stakeholder) e rispetto per il Pianeta (che ci garantisce le risorse per produrre le nostre prelibatezze).
In questo senso, per esempio, ci siamo impegnati a rendere tutti gli imballaggi 100% riutilizzabili, riciclabili o compostabili entro il 2025, firmando il “New Plastics Economy Global Commitment” promosso dalla Ellen MacArthur Foundation. Il nuovo impegno relativo al packaging rafforza ulteriormente l'approccio Ferrero al miglioramento continuo degli imballaggi e si inserisce nella strategia di Gruppo volta a ridurre al minimo l'impatto ambientale, partendo dalle materie prime, passando per gli impianti produttivi e la logistica, lungo l'intera catena del valore. Nell'ambito di questo impegno, abbiamo sviluppato per Kinder Joy un nuovo cucchiaio in carta 100% riciclabile che porterà a ridurre del 45% l'impronta di carbonio dello stesso, con una diminuzione della plastica di oltre 1.500 tonnellate all'anno.
Come da tradizione ci stiamo muovendo alla “Ferrero Way”. Ogni nostra scelta e ogni nostro passo sono dettati da progetti di lungo periodo. Niente greenwashing o statement senza fondamento. Niente scelte di comodo, che sarebbero volte essenzialmente al breve periodo. Stiamo rivedendo e riprogettando alcuni imballi in modo da garantire una migliore circolarità, fin dalla loro progettazione. Lo stiamo facendo però partendo dai dati scientifici, analizzando le diverse opzioni e sperimentandone la reale riciclabilità tramite studi pilota condotti presso impianti di riciclo. Il percorso deve dare vita a progetti sostenibili e, come detto, di lungo periodo.
La Fondazione Ferrero, in questo periodo di emergenza sanitaria, ha continuato a prendersi cura degli Anziani Ferrero (ex-collaboratori in pensione e collaboratori con almeno 25 anni di attività lavorativa in azienda), assicurando loro assistenza sociosanitaria e garantendo, nel rispetto delle norme di sicurezza, i servizi sanitari, medici, infermieristici e socioassistenziali, la consulenza osteopatica, la rieducazione funzionale per quanti debbano seguire un percorso di riabilitazione pre- e post-chirurgico, con sedute individuali e nelle condizioni più idonee a garantire un ambiente adeguato e controllato.
Inoltre, sono stati potenziati gli strumenti di comunicazione digitale in attesa di riprendere le regolari attività: sono state aumentate le occasioni di incontro e dialogo su piattaforme on line, che resteranno sempre un’opportunità per allargare la platea del pubblico, anche quando si tornerà alla normalità. Sono stati organizzati, sul sito e sulla pagina Facebook della Fondazione Ferrero, tre webinar di successo con esperti Immunologi, clinici, geriatri, epidemiologi e virologi per rispondere alle domande più comuni sul Coronavirus. Altre iniziative saranno prese, attraverso il canale Facebook, in collaborazione con i diversi insegnanti dei corsi interni alla Fondazione, veicolando contenuti anche a un pubblico più ampio di Anziani Ferrero, distribuito su tutto il territorio nazionale.
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