Oleificio Zucchi: intervista ad Alessia Zucchi, Amministratore Delegato

Oleificio Zucchi: intervista ad Alessia Zucchi, Amministratore Delegato

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Oleificio Zucchi: intervista ad Alessia Zucchi, Amministratore Delegato
Aziende

20 maggio 2020

Storica azienda cremonese produttrice di oli da olive e da semi, dal 2005 Corporate Golden Donor del FAI

Come la sua Azienda ha affrontato l'emergenza sanitaria e il relativo lockdown?

In quanto produttori di uno dei beni essenziali per l’alimentazione, abbiamo mantenuto operative le nostre linee con le adeguate misure di tutela dei dipendenti, anticipando e applicando i protocolli sanitari rispetto alle successive indicazioni governative.

Fin dal primo giorno, la salute dei nostri dipendenti è stata prioritaria: abbiamo subito fornito tutti i DPI necessari, ed effettuato sanificazioni periodiche del sito produttivo per garantire il proseguimento del lavoro in totale sicurezza. Dove possibile, abbiamo implementato lo smart working, e provveduto alla chiusura dell’azienda al mondo esterno, eccezione fatta per trasportatori e squadre di manutenzione. In accordo con il medico di stabilimento, abbiamo applicato precisi protocolli sanitari, con specifiche procedure e chiare istruzioni d’igiene.

Abbiamo risposto con senso di responsabilità, per evitare l’insorgere di problemi alla filiera agroalimentare e alla catena di fornitura, garantendo l’approvvigionamento di olio da olive e da semi sugli scaffali dei punti vendita e per le industrie nostre clienti.

Quali sono le vostre principali strategie per il futuro e la ripartenza?

Guardiamo al futuro con realismo e con la consapevolezza che la nostra forza è nel nostro personale e nelle relazioni, consolidate negli anni, con i clienti e i fornitori. Sempre nel rispetto delle ordinanze governative, stiamo riprendendo i progetti e le iniziative che avevamo pianificato: il 2020 è infatti un anno speciale per Oleificio Zucchi, che raggiunge l’importante traguardo dei 210 anni di attività.

Dal 1810, le varie generazioni di Zucchi hanno affrontato i momenti difficili della storia italiana, ma anche gli anni di crescita e di sviluppo, e questo ci ha rafforzato nelle capacità e nello spirito: la nostra storia aziendale si basa su un insieme di discontinuità, e da lì traiamo la forza per ricominciare.

Abbiamo voluto dedicare questo importante anno alla valorizzazione della sostenibilità, che è alla base della nostra filosofia aziendale, e riteniamo che debba sempre più guidare ogni scelta imprenditoriale.

Oleificio Zucchi in questo è stata pioniera: dal 2005 annualmente redigiamo un Bilancio di Sostenibilità aziendale, siamo stati i primi a creare una Certificazione di Sostenibilità per l’intera filiera dell’olio extravergine da olive e stiamo lavorando concretamente su 8 dei 17 Global Goals fissati dall’Agenda 2030 per lo Sviluppo Sostenibile delle Nazioni Unite. Siamo infatti convinti che solo questo tipo di approccio, attento non solo all’ambiente ma anche alle persone, possa realmente creare valore ed aiutarci a crescere e prosperare.

In questo nuovo contesto, quale è stato e sarà il ruolo della Corporate Social Responsability all'interno della sua azienda? Avete intrapreso azioni particolari e/o avete in programma attività future in questo senso?

La responsabilità sociale è uno specchio con cui ci confrontiamo ogni giorno, ed è uno dei nostri pilastri più importanti: ci sentiamo responsabili nei confronti dei dipendenti e della collettività, e questo è parte integrante dei nostri processi decisionali e gestionali.

È proprio questo che ci ha portato a considerare come primo aspetto, nell’emergenza Covid, la salute dei nostri collaboratori. Oltre alle misure di sicurezza adottate in stabilimento, abbiamo attivato una copertura assicurativa ad hoc a favore di tutti i dipendenti, in caso di diagnosi positiva al Covid-19 e conseguente ricovero.

In parallelo, abbiamo dato il nostro sostegno alla comunità locale attraverso gesti concreti, quali donazioni all’ospedale di Cremona e supporto nell’acquisto di nuovi macchinari per la terapia intensiva. Siamo fortemente legati al nostro territorio, e la città di Cremona è per noi molto di più della sede della nostra attività. È stata una delle più colpite dall’emergenza, ma ha saputo rispondere con grande forza, una forza che abbiamo deciso di celebrare anche attraverso l’iniziativa “The Sound of Cremona” sui nostri canali social. Abbiamo riunito virtualmente l’Ensemble A.Ponchielli, per suonare un inno di speranza, ed avvicinare i nostri concittadini, in questo difficile momento, attraverso l’arte che ha reso celebre la nostra città: la musica.

Resta, poi, la nostra vicinanza a realtà come quelle del FAI, che vedono nei volontari e nei sostenitori un esempio meritevole di cittadinanza attiva. La promozione dell’impegno privato a favore del bene pubblico, come elemento di valorizzazione e salvaguardia, porta la Fondazione ad essere patrimonio di tutti.

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