18 luglio 2024
Il Sentiero del Brigante in Aspromonte è diventato un caso unico nella storia dei vincoli paesaggistici in Italia.
Dallo scorso 18 dicembre 2023, un decreto – successivamente pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale – ha dichiarato "di notevole interesse pubblico immobili e aree ricadenti" su un territorio che copre ben 31 comuni delle province di Reggio Calabria e Vibo Valentia. Questi territori ora sono ufficialmente sottoposti a tutela.
Questo traguardo è il risultato di trent’anni di impegno straordinario e costante da parte del mondo associazionistico, in particolare della Delegazione di Reggio Calabria a del Fondo per l’Ambiente Italiano (FAI) e del Gruppo Escursionisti d’Aspromonte (GEA).
La sinergia tra associazioni e istituzioni è stata fondamentale per raggiungere questo risultato. La Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per la città metropolitana di Reggio Calabria e la Provincia di Vibo Valentia hanno svolto un ruolo cruciale, impegnandosi in un dialogo costruttivo e incessante con le associazioni. Il lavoro del Soprintendente dell’epoca, Fabrizio Sudano, e del suo team rappresenta uno dei più luminosi esempi di interazione tra Stato e comunità patrimoniali, condividendo la sfida della tutela, valorizzazione e gestione dei beni culturali comuni.
Il progetto è stato portato avanti con assoluta abnegazione e determinazione da tutta la Delegazione del FAI di Reggio Calabria e dal GEA. L’enorme mole di materiali, fogli catastali, relazioni, rilievi e verbali prodotti durante il processo testimonia il coinvolgimento di molteplici persone e professionalità, tutte animate da una incrollabile passione.
Proprio questo impegno ha portato all'emissione di un decreto che può senza dubbio definirsi epocale.
Sin dagli anni Ottanta, il GEA ha mostrato visione e coraggio, intraprendendo un cammino nel corpo e nell’anima dell’Aspromonte. Allora conosciuto come "la montagna dei sequestri", l’Aspromonte è stato "pacificamente occupato" nel rispetto della legalità, attraverso il recupero delle antiche vie che lo attraversano.
Oltre 300 km di itinerari per escursionisti tra l’Aspromonte e le Serre. Tra questi, il "Sentiero del Brigante" è stato inserito nell’Atlante Digitale dei Cammini del MIBACT (oggi MIC, Ministero della Cultura) nel novembre del 2017.
Il 18 dicembre 2023, questo cammino è stato ufficialmente riconosciuto e tutelato, restituendo al territorio la sua autentica identità e costituendo un avamposto per la conservazione e la difesa della sua ricchezza naturale, artistica, architettonica e culturale. Un vincolo che libera questa maestosa montagna da una immagine oscura – che nel tempo aveva fagocitato anche bellezza e ricchezza naturalistica, paesaggistica e culturale di questi luoghi – e che rappresenta, di fatto, un indubbio presidio di legalità.
Il Sentiero del Brigante si sviluppa per circa 140 km tra il Parco Nazionale dell’Aspromonte e il Parco naturale regionale delle Serre. Ha inizio a Gambarie, una località turistica in Aspromonte, e segue la linea di crinale fino alle Serre Calabre. Alla Ferdinandea, il sentiero si biforca, permettendo agli escursionisti di concludere il cammino a Stilo o a Serra San Bruno.
Il nome del sentiero, scelto dal GEA, evoca le storie di ribelli e briganti che hanno caratterizzato queste montagne. Figure come Nino Martino, soprannominato Cacciadiavoli, e la banda Mittica di Platì sono solo alcuni esempi. Questi personaggi, spesso leggendari, sono ricordati come eroi o giustizieri, raramente come criminali.
Il cammino è dotato di segnavia rosso-bianco-rosso in entrambe le direzioni ed è stato recuperato fisicamente e culturalmente alla fine degli anni Ottanta dal GEA. Collega aree di grande interesse naturalistico, insediamenti rurali, centri abitati, foreste, emergenze architettoniche e archeologiche, dimore nobiliari e strutture fortificate.
Di particolare interesse l’area di Piano Melia, con le sue antiche fortificazioni di epoca greca poste sulla dorsale a controllo delle vie di transito che univano la colonia magnogreca di Locri sul Mare Ionio alle sue sub colonie sul Mar Tirreno.
La zona, secondo una ricostruzione dello storico Domenico Raso, fu teatro, negli anni 72 e 71 a.C., di un importante evento storico. Rifacendosi alla testimonianza di Plutarco, lo studioso ha qui localizzato le cosiddette Fortificazioni di Spartaco che servirono al proconsole romano Marco Licinio Crasso per arginare e bloccare il famoso ribelle che, col suo esercito di schiavi, risaliva verso Roma.
Lungo la dorsale percorsa dal Sentiero sono da alcuni anni in corso importanti campagne archeologiche.
Il Sentiero del Brigante non presenta particolari difficoltà e si sviluppa lungo sentieri, tratturi e strade forestali, con pochi tratti asfaltati. Può essere percorso a piedi, in mountain bike o a cavallo. È accessibile da più punti e adatto per esperienze giornaliere, passeggiate nei boschi, escursioni organizzate e trekking.
Il percorso può essere suddiviso in sette tappe, anche se è possibile pianificarne nove, in base alle strutture di accoglienza disponibili lungo il cammino. Questo permette agli escursionisti di organizzare il viaggio secondo le proprie esigenze, tenendo conto delle capacità di accoglienza del territorio.
Il vincolo e l’inserimento del Sentiero nell’Atlante Digitale dei Cammini costituiscono, non da ultimo, un modello per l’armonioso e sostenibile sviluppo delle aree interne, ad alto rischio di spopolamento, nel tentativo di rivitalizzarne l’economia per dare sostegno alle comunità che la abitano.
Il Sentiero rappresenta non solo un’importante conquista per la tutela del patrimonio paesaggistico italiano, ma è anche un esempio di come la passione, la visione e l’impegno collettivo possano portare a risultati veramente straordinari.
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