Il segreto di un roseto speciale

Il segreto di un roseto speciale

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Il segreto di un roseto speciale
Dal territorio

28 maggio 2015

 

Com'è nato il progetto del roseto a Villa Della Porta Bozzolo?
"Il progetto di fare un roseto è nato dall'esigenza del FAI di arricchire il parco della villa con delle fioriture che potessero attrarre ulteriormente i visitatori, oltre all'architettura settecentesca della dimora e agli eventi proposti. Sin da subito il roseto è stato concepito come un museo della storia della rosa: l'obiettivo era, infatti, di rappresentarla nel modo più completo possibile anche con delle varietà che non sono più in coltivazione così da offrire al contempo uno spettacolo di fioriture di grande effetto per tutti e delle rarità per un pubblico di appassionati ed esperti. Ciascuna specie ha, infatti, il suo tempo di fioritura e molte rose hanno anche delle bellissime bacche e dei fogliami che virano da colori più dorati a bronzei man mano che si avviano alla spoliazione, riuscendo così a garantire in villa tanti trionfi di colore lungo tutto l'anno."



Qual è il criterio di progettazione seguito?
"Abbiamo scelto una data di inizio da cui far partire la creazione del roseto: le rose più antiche ad essere state introdotte sono state quelle Galliche del Settecento fino ad arrivare alla seconda metà del Novecento, appena prima della seconda guerra mondiale, così da evitare le specie più recenti. Abbiamo poi cercato di proseguire nella composizione del roseto seguendo e rispettando il disegno e le esigenze del parco e della villa. Si può trovare tutta la collezione delle Rose Galliche e di quelle Noisette, così come delle rampicanti di grandi dimensioni che quando in fiore offrono uno spettacolo unico. Lungo le parti più boschive abbiamo, inoltre, piantumato le rose specie che nascono spontanee in varie parti del mondo, di queste stiamo per piantumare quelle cinesi."



Quante vite può avere una rosa?
"Tantissime, si possono ammirare ma anche gustare. Con le Rose Galliche, per esempio, si ottengono delle ottime marmellate, ma si possono fare anche sciroppi e gelatine squisite, oltre ai canditi che possono essere fatti con i petali del fiore. E' per questo, infatti, che nelle manifestazioni floro-vivaistiche del settore si possono trovare produttori specializzati in questi ambiti."



Che consigli darebbe a chi si vuole cimentare nella cura di un roseto?
"Un buon roseto si basa soprattutto sullo sviluppo dell'apparato radicale della rosa, che deve scendere in profondità così da rendere la pianta il più possibile autonoma. E' molto importante, infatti, la frequenza di irrigazione che deve essere fatta in modo non superficiale né troppo frequente ma molto abbondante e a distanza nel tempo, altrimenti si rischia di far sviluppare tante radici superficiali, sottili e capillari, che non sono atte a trasportare nutrimento alla pianta. E, naturalmente, bisogna usare prodotti organici e non chimici per concimare il terreno."


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