03 maggio 2023
Le ultime cinque sale oggetto di restauro in questi mesi a Palazzo Moroni a Bergamo Alta sono stanze private della dimora, ampliate rispetto al nucleo originario e ridecorate nel 1838, in occasione del matrimonio di Alessandro Moroni con la nobile milanese Giulia Resta. Gli ambienti sono caratterizzati da tappezzerie e tendaggi realizzati con pregiate sete commissionate alla manifattura di Caserta, e affrescate dalla bottega dei Salvatoni in tardo gusto neoclassico, con una speciale attenzione anche per i motivi orientali (Sala turca e Salottino cinese). Le sale conservano porcellane cinesi e francesi – un orologio e due candelabri firmati Jacques Petit (1796-1868) per esempio –, mobili in stile Impero e arredi laccati cinesi, dipinti – prevalentemente vedute e ritratti databili tra XVIII e XIX secolo – e oggetti d’arte che rivelano un interesse collezionistico e un gusto tipicamente ottocentesco.
Questi ambienti sono stati disallestiti completamente per permettere l’inizio del cantiere di restauro e adeguamento funzionale: nelle stanze vuote è stato possibile apprezzare da vicino e senza interruzioni visive dettagli, forme e colori degli apparati decorativi, fondamentale punto di partenza per studiare nel dettaglio gli apparati decorativi e approfondirne la conoscenza.
L’Ufficio Conservazione, in accordo con la Soprintendenza competente, ha avviato una campagna di restauro e manutenzione di arredi e collezioni che presentano un discreto stato di conservazione e fattori di degrado localizzati. Gli interventi, dopo le necessarie operazioni preliminari di schedatura, riguarderanno principalmente attività di pulitura, consolidamenti localizzati per evitare perdite e cadute di stucco e doratura, trattamenti antitarlo, messa a norma e restauro dei punti luce storici. Gli orologi saranno recuperati dal punto di vista estetico e funzionale, e torneranno a scandire il tempo nelle sale.
Un progetto di restauro e di studio approfondito sarà dedicato agli apparati tessili storici che invece si presentano particolarmente ammalorati, con evidenti criticità conservative e diffusi segni di degrado come strappi e lacerazioni. Gli interventi riguarderanno le tappezzerie e i tendaggi in seta e rivestimenti d’arredo in seta, velluto e arazzo, che saranno puliti, consolidati, integrati e protetti. Alcuni tessuti non sono purtroppo recuperabili a causa delle cattive condizioni: saranno conservati e documentati per essere sostituiti con tessuti simili per materiale, colore e motivi decorativi, che saranno ripresi dai modelli originali.
Il cantiere di restauro è accompagnato da un “cantiere della conoscenza”: l’Ufficio Valorizzazione del FAI ha avviato lo studio sistematico dei documenti ottocenteschi dell’Archivio, per ancorare l’impresa decorativa e collezionistica alla documentazione storica e gettare nuova luce sulla storia del palazzo, i protagonisti del rinnovamento ottocentesco, la funzione e l’antico allestimento delle sale.
I restauri, che consentiranno di arricchire il percorso di visita di Palazzo Moroni nell’anno di Bergamo Brescia Capitale Italiana della Cultura, si svolgono nell’ambito di un accordo di collaborazione con Regione Lombardia che ha concesso un significativo contributo su due annualità. Si ringrazia anche l’Associazione Amici del FAI, da anni al nostro fianco, per l’importante contributo concesso.
Tutto questo è stato reso possibile grazie alla generosità di numerosi donatori e al fondamentale supporto della Fondazione Pomara Scibetta - Arte Bellezza Cultura che nel 2022 ha finanziato il progetto di restauro degli arredi, collezioni e tappezzerie all’interno delle quattro sale del piano nobile di Palazzo Moroni: Sala Gialla, Sala Azzurra, Sala Rosa, Sala Cinese.
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