08 aprile 2025
Quando è stata donata al FAI da Gigina Necchi Campiglio e Nedda Necchi nel 2001, Villa Necchi Campiglio, disegnata dal celebre architetto Piero Portaluppi e costruita nel 1932, aveva subito alcuni cambiamenti rispetto al progetto originario, sia per rispondere alle esigenze quotidiane di utilizzo degli spazi da parte dei proprietari, sia per motivi di conservazione e manutenzione.
Il pergolato in legno che copre il percorso ai piedi della piscina lungo il muro di cinta, ad esempio, ben visibile nelle foto d’archivio storiche conservate dalla Fondazione Portaluppi, all’arrivo del FAI non era più presente. Rimaneva solo una lunga fila di pilastri in travertino piuttosto deteriorati, e il reticolato in legno sopra di essi era stato rimosso, molto probabilmente perché troppo degradato e compromesso dall’esposizione alle intemperie.
Nel corso dell’intervento di restauro per l’apertura al pubblico eseguito nel 2008, la Fondazione ha deciso di riproporre questo tratto distintivo del giardino e di ricostruire il pergolato, seguendo il disegno dell’originale, ma con l’utilizzo di materiali più moderni. Lungo circa 3 metri, largo poco più di 2 e alto oltre 3 metri, il pergolato è stato ricostruito con profili in legno, sorretti sul lato interno verso la piscina dai pilastri, debitamente restaurati, e sul lato verso il muro di cinta da pilastrini in legno poggianti direttamente sulla muratura.
Dopo oramai più di quindici anni dalla sua realizzazione, nonostante la manutenzione continua, nel 2024 i legni della struttura soffrivano di fenomeni di degrado quali marcescenza, patine biologiche e fessurazioni, dovuti all’esposizione agli agenti atmosferici.
Grazie ai tanti italiani che hanno scelto di destinare il loro 5x1000 al FAI inserendo il codice fiscale 80 10 20 30 154, l’intervento ha incluso il recupero e la sostituzione di alcuni elementi lignei – il cui stato di conservazione non consentiva il restauro e reimpiego – con nuovi elementi di disegno identico ma costituiti da un’essenza più resistente e durevole, il legno massello di larice. Per evitare ristagni di acqua pericolosi per la conservazione del legno, è stata introdotta una guaina tra il muro e i pilastrini, che permette di far traspirare i legni e di aumentarne la durabilità nel tempo.
L’intervento è stato eseguito nel periodo invernale, per poter spostare la pianta di glicine senza comprometterne la crescita, e far sì che tornasse a primavera a riempire di ombra e colore questo angolo della Villa.
Firmare e inserire il codice fiscale del FAI 80 10 20 30 154 nelle caselle Finanziamento delle attività di tutela, promozione e valorizzazione dei Beni culturali e paesaggistici e nella casella Sostegno agli Enti del Terzo Settore è un gesto semplice, che non costa nulla, ma che vale molto: grazie al 5x1000 riusciremo, infatti, a sostenere altri lavori di restauro e manutenzione di questa villa di design nel cuore di Milano.
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