Il restauro del cancello scarpiano del Negozio Olivetti a Venezia

Il restauro del cancello scarpiano del Negozio Olivetti a Venezia

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Il restauro del cancello scarpiano del Negozio Olivetti a Venezia
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16 maggio 2022

Il prezioso cancello di ingresso del Negozio Olivetti in Piazza San Marco, progettato come tutto l’ambiente interno da Carlo Scarpa, è stato restaurato di recente grazie all’intervento delle stesse maestranze artigianali che l’avevano realizzato originariamente: la storica Officina Fabbrile Zanon di Venezia.

Il cancello che protegge le ampie vetrine in cristallo molato dell’ingresso del Negozio Olivetti è un elemento unico, che ne distingue e caratterizza il prospetto su piazza San Marco. Disegnato in ogni dettaglio da Carlo Scarpa, il cancello, alto 2 metri e 30 centimetri per una larghezza di 2,60, è stato da poco restaurato grazie all’intervento delle stesse maestranze artigianali che lo avevano realizzato originariamente, la storica Officina Fabbrile Zanon di Venezia.

Il cancello è composto da tre ante scorrevoli sospese tra parete e parete del vestibolo di ingresso. Ogni anta è un pezzo unico, che denota la cura e l’attenzione di Carlo Scarpa per i particolari: una cornice metallica racchiude un grigliato - il cosiddetto carabottino utilizzato solitamente nelle imbarcazioni – composto da piattine intrecciate bloccate da rivetti di rame, il tutto rifinito da listelli laterali in legno di Afromosia, un’essenza molto rara e preziosa, ancorati con viti in ferro nascoste sotto eleganti tappi in ebano.

Il carabottino delle ante permette all’acqua di defluire quando arriva l’alta marea: le parti basse del cancello, come quelle di tutto il Negozio, si ritrovano letteralmente sott’acqua in queste occasioni, ora per fortuna diminuite dalla messa in funzione del MOSE. Una volta asciugata, la salsedine dell’acqua provoca fenomeni di corrosione che costringono a una manutenzione continua: negli oltre sessant’anni di vita del Negozio, si è intervenuti più volte sul serramento, l’ultima delle quali durante il restauro complessivo del Bene per la sua apertura al pubblico nel 2011.

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Gli stessi artigiani che lavorarono con Carlo Scarpa

A più di dieci anni da quest’ultimo restauro, nonostante l’installazione di una paratia in caso di acqua alta e le costanti manutenzioni programmate, è stato necessario eseguire un intervento più consistente. Il FAI ha coinvolto artigiani che ancora portano avanti con rigore e maestria la loro attività: i fratelli Paolo e Francesco Zanon, fabbri che da oltre sessant’anni continuano l’attività del padre nel loro laboratorio fra il Ghetto e Sant’Alvise. Francesco conobbe Carlo Scarpa all’età di 14 anni e continuò la collaborazione con l’architetto già avviata dal padre, per la costruzione non solo di parti del Negozio Olivetti, ma anche, fra gli altri, di Palazzo Querini Stampalia a Venezia e del Memoriale Brion ad Altivole, in provincia di Treviso; una collaborazione che è proseguita fino alla scomparsa del maestro veneziano nel 1978.

I fratelli Zanon svolgono un’attività artigianale ormai rarissima, oggi messa a rischio dalla mancanza di allievi disponibili ad apprenderla e portarla avanti.

L’intervento sul cancello

Le ante, una volta smontate, sono rimaste due mesi in laboratorio. Nel pieno rispetto del progetto scarpiano degli anni Cinquanta, i fabbri hanno sostituito le porzioni più basse del cancello, quelle a maggiore contatto con l’acqua alta e purtroppo irrecuperabili, con nuovi elementi in ferro trafilato massiccio, di sezione identica all’originale, e due file dell’intreccio a carabottino, irrimediabilmente ammalorate dalla ruggine.

Le superfici del cancello sono state poi sottoposte a un accurato intervento finale eseguito da restauratori specializzati: la lavorazione più complessa è stata quella dell’accompagnamento cromatico tra la parte originale e la parte bassa appena sostituita.

Una volta riassemblate le ante in laboratorio, il cancello è stato riportato via barca in piazza San Marco e rimontato dagli artigiani all’ingresso del Negozio, con la stessa attenzione e cura che da sempre dedicano al loro lavoro.

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