26 settembre 2019
Oggi, 26 settembre 2019, con il Comune di Recanati e il Centro Nazionale di Studi Leopardiani il FAI ha inaugurato il primo Bene FAI nelle Marche, l’Orto sul Colle dell’Infinito, situato sull’altura che dal 1837 è intitolata a una delle più grandi poesie della nostra letteratura, L’Infinito di Giacomo Leopardi. Presenti alla cerimonia il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella e il Ministro dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo Dario Franceschini.
Il Presidente della Repubblica ha desiderato rendere "omaggio a Leopardi, alla cultura in generale, che non tollera confini” e ha ringraziato il FAI per
questa iniziativa di straordinario valore […] e dimostra ancora una volta l’importanza delle realtà associative private che si prefiggono e coltivano interessi generali […] e costituiscono parte importante, decisiva del tessuto del nostro Paese.
Mentre il Ministro Franceschini ha ricordato come
il paesaggio è parte della nostra identità e testimonianza dell'interazione tra umanità e natura. La Costituzione italiana ha fissato con lungimiranza tra i suoi principi fondamentali la tutela del paesaggio e ha legato questo solenne impegno alla cura del patrimonio storico e artistico della nazione […] per questo abbiamo bisogno di luoghi come questo, luoghi di contemplazione, dove cercare l’orizzonte oltre la siepe
In questo anno, in cui ricorre il Bicentenario dalla stesura della lirica, sono giunti a compimento i lavori di restauro dell’antico orto-giardino dell’ex Convento di S. Stefano, in cui l’idillio è ambientato, e un progetto di valorizzazione culturale unico nel suo genere, la sfida più inconsueta e affascinante che il FAI abbia affrontato dalla sua nascita: una “visita guidata” dentro una poesia, opera d’arte immateriale per definizione.
Tutto ha avuto origine nel 2017 da un accordo, favorito dalla Presidenza Regionale FAI Marche, tra il Comune di Recanati, il FAI, il Centro Nazionale di Studi Leopardiani e il Centro Mondiale della Poesia e della Cultura “Giacomo Leopardi”, che sancì l’affidamento in concessione al FAI di quella porzione del Colle definita come “Orto delle Monache”, che da molti anni era pressoché in stato di abbandono, e la gestione e la valorizzazione culturale, dopo il restauro dell’intero edificio, di una parte degli spazi del Centro Nazionale di Studi Leopardiani.
Ricorda con emozione Marco Magnifico, Vicepresidente Esecutivo del FAI, che ha concepito il progetto di trasformare l'Orto delle Monache in una "visita guidata" dentro la poesia:
L'orto allora era abbandonato e una parte del Centro Nazionale di Studi Leopardiani cadeva a pezzi. Dedicare l'attenzione del FAI a Leopardi è stata una cosa straordinaria, un'occasione da non perdere: abbiamo realizzato il progetto più difficile della nostra vita. è la prima volta in Italia che il pubblico assiste a una visita guidata a una poesia.
Oggi, grazie agli interventi di restauro e rifunzionalizzazione, vengono nuovamente aperti al pubblico il Centro Nazionale di Studi Leopardiani, istituto che nasce nel 1937 col centenario della morte del poeta per promuovere la ricerca sull’opera di Leopardi e che oggi viene riaperto dopo un recupero filologico, e l’orto-giardino in cima al famoso “ermo colle” citato nella poesia: un tempo orto concluso del vicino monastero, curato per secoli dalle monache, e ancora oggi un luogo semplice di quiete, punteggiato di cipressi e alberi da frutto, con ortaggi, fiori e qualche filare di vite, in cui Leopardi ha sentito e pensato L’Infinito, che è stato restituito alla sua storica natura grazie a un progetto donato al FAI dall’architetto Paolo Pejrone, realizzato assieme al Comune di Recanati.
Come ha dichiarato stamattina Andrea Carandini, Presidente del FAI:
Un giovane nobile di Recanati, passeggiando tra il palazzo avito e il vicino orto delle monache ormai abbandonato, ha pensato in poesia l’idillio de L’Infinito. In pochi versi ha condensato questo sentimento rivoluzionario: vi era una compensazione all’infelicità umana e stava nella capacità d’immaginare e sentire in sé l’infinito, stando al di qua di una siepe che impediva la vista di un grandioso paesaggio. All’infinito si poteva accedere dando spazio alla fantasia, alle sensazioni e alle emozioni, che sorrette da una avveduta dose di ragione, consentono all’uomo di creare un proprio mondo, solcato da sprazzi di felicità.
Questo straordinario progetto deve la sua realizzazione al fondamentale contributo dell’Associazione Amici del FAI, che ha destinato parte del 2 per mille ricevuto dai contribuenti italiani all’Orto sul Colle dell’Infinito, e della Regione Marche, che insieme al generoso sostegno di Gruppo TOD’S e Gruppo Gabrielli hanno reso possibile il lavoro del FAI. Grazie a iGuzzini per il contributo progettuale. Si ricorda inoltre il prezioso supporto di FAI Swiss, Milvia e Sandro Bramucci, Caroline Emo. Si rinnova il ringraziamento a Lella Costa e a Massimo Popolizio per aver dato voce alla narrazione de L’Infinito. Si ringrazia infine Rai per la mediapartnership e Rai Teche per la collaborazione.
L’apertura dell’Orto sul Colle dell’Infinito si inserisce nel programma di celebrazioni per l’anniversario della poesia, per il quale è stato istituito nel 2019, con un decreto del Ministero per i Beni e le Attività Culturali, il Comitato Nazionale per le Celebrazioni del Bicentenario de “L’Infinito”, presieduto da S. E. Ambasciatore Giuseppe Balboni Acqua.
Per omaggiare il ventunenne Giacomo Leopardi, a 200 anni dalla stesura dell’idillio, le Giornate FAI d’Autunno, che si terranno a breve, e le Mattinate FAI d’Inverno saranno dedicate a L’Infinito e ai giovani, al loro desiderio di aprirsi al mondo, al loro impegno, alla loro capacità di imparare appassionandosi.
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