22 giugno 2017
Il 16 giugno scorso il Consiglio dei Ministri ha approvato il disegno di legge (DdL S.2795 di ratifica della Convenzione Quadro del Consiglio d'Europa sul valore del patrimonio culturale per la società, meglio nota come Convenzione di Faro.
Il FAI auspica che compia il suo iter in tempi brevi affinché i principi in esso sanciti trovino un'attuazione concreta il prima possibile, garantendo a tutti il diritto al patrimonio culturale e il dovere di occuparsene.
La Convenzione nasce dal Consiglio d'Europa per affermare il valore del patrimonio culturale e il suo ruolo come fattore di coesione sociale, oltre a sottolineare la sua importanza come volano per lo sviluppo economico dei Paesi.
Introduce un concetto diverso, molto più ampio e innovativo di patrimonio culturale che viene definito come "un insieme di risorse ereditate dal passato che alcune persone identificano, indipendentemente da chi ne detenga la proprietà, come riflesso ed espressione dei loro valori, credenze, costantemente in evoluzione”.
Il patrimonio culturale è quindi diritto di ogni cittadino che può trarre da esso beneficio e contribuire al suo arricchimento. Si introduce il concetto di eredità culturale e il valore del patrimonio come risorsa per la tutela della diversità culturale in un'ottica di sostenibilità. È responsabilità di ognuno tutelare e valorizzare il patrimonio culturale per garantirne il godimento anche alle generazione future.La Convenzione sostiene la partecipazione democratica al patrimonio culturale, l'apertura alle organizzazioni di volontariato e promuove tra i cittadini una responsabilità condivisa nei confronti del patrimonio stesso.Il testo di Faro sancisce un ribaltamento nella visione del patrimonio culturale e del suo valore per la società chiamata a partecipare ai processi di tutela e valorizzazione, una nuova visione “dal basso” che si innesta nello spirito dell'articolo 9 della Costituzione.
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