Il Negozio Olivetti in Piazza San Marco a Venezia: 2011-2021

Il Negozio Olivetti in Piazza San Marco a Venezia: 2011-2021

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Il Negozio Olivetti in Piazza San Marco a Venezia: 2011-2021
In primo piano

15 aprile 2021

Il 20 aprile 2011 il FAI ha riaperto al pubblico il Negozio Olivetti di Piazza San Marco, realizzato da Carlo Scarpa per Adriano Olivetti nel 1958. A seguito dell’accurato restauro, da dieci anni Assicurazioni Generali, proprietaria del Negozio, ne ha affidato la gestione al FAI al fine di garantirne la cura e la valorizzazione.

Poche piazze al mondo possono vantare il numero di visitatori che annovera Piazza San Marco a Venezia: milioni di occhi pronti a lasciarsi ammaliare dalla merce in vista nelle storiche vetrine sotto i portici quattrocenteschi, ansiose di trovare proprio qui, nel luogo-culto di un immaginario globalizzato, quanto di meglio venga prodotto dalle manifatture venete e italiane. Così era nei secoli d’oro della Serenissima e così ha continuato a essere fino agli anni Cinquanta e Sessanta del secolo scorso, epoca in cui venne inaugurato il Negozio Olivetti, contenitore-espositore di macchine da scrivere dal design aggiornato e internazionalmente premiato.

A dieci anni dalla riapertura, il Negozio voluto nel 1958 da Adriano Olivetti con pervicace spirito di lungimiranza, riveste un ruolo irrinunciabile nel cuore di Venezia. Il FAI ha inteso restituire al Negozio la propria vocazione originaria, quella di un raffinatissimo showroom dei prodotti Olivetti, esposti all’interno di uno spazio che è esso stesso emblema della ricercatezza e dello stile dell’azienda.

La gestione del Negozio Olivetti da parte del FAI

Nel 2011 il Negozio è stato visitato da circa 11.000 visitatori, un numero che nel tempo è progressivamente cresciuto fino a superare, in questi dieci anni, le 170.000 persone. Si tratta di un pubblico composto per circa la metà da visitatori stranieri, con una significativa parte di architetti e studenti di Architettura. Estremamente innovativo a fine anni Cinquanta, ancora adesso questo luogo è una continua fonte di ispirazione: il pubblico ama cercare e fotografare ogni dettaglio, ammirare le eccellenti soluzioni artigianali applicate da Scarpa su ogni materiale, stupirsi del perfetto equilibrio tra funzionalità ed eleganza, e perdersi nell’armonia del complesso.

In questi dieci anni di gestione e valorizzazione di un Bene così delicato, prezioso e sfaccettato, il FAI ha proposto una serie di attività per diffonderne la conoscenza e valorizzarne l’essenza. Una delle iniziative più gradite dal pubblico sono le visite guidate speciali, che premettono di leggere il Negozio in una chiave inedita. Tra queste, i percorsi tenuti dai restauratori svelano i segreti di ogni materiale e raccontano il continuo lavoro di cura e restauro. Inoltre, recentemente sono stati proposti anche dei percorsi tematici che approfondiscono il rapporto tra Scarpa e il Giappone e l’evoluzione della cultura grafica all’interno dell’azienda di Ivrea.

Anche le macchine da scrivere sono oggetto di visite speciali: oltre a raccontarne la storia e l’importanza in quanto oggetto di trasmissione di valori culturali, vengono mostrate al pubblico nella concretezza degli ingranaggi.
Il Negozio Olivetti costituisce anche un luogo di interesse per le scuole, grazie a una proposta sempre più ricca di laboratori che spaziano da focus sulla scrittura e sui caratteri per i più piccoli (con la possibilità per gli alunni di usare alcune macchine da scrivere a loro dedicate) all’analisi del progetto di Scarpa per i più grandi. Infine, uno spazio così speciale è anche una location perfetta per shooting e riprese, oltre che per piccoli, esclusivi, ricevimenti.

Al Negozio Olivetti, al momento, lavorano quattro persone, professionisti assunti a tempo indeterminato che si occupano della cura e della gestione del Bene in loco, con il continuo supporto dello staff del FAI centrale.

L’esposizione di macchine da scrivere

Grazie alla donazione al FAI da parte della Olivetti di un importante gruppo di macchine da scrivere e da calcolo storiche, è stata riallestita un'esposizione direttamente ispirata dalle esposizioni degli anni Cinquanta e Sessanta. Tra i modelli presenti, la celebre macchina da scrivere portatile Lettera 22, esposta anche al MOMA di New York, insieme alla Lexikon 80 e alla calcolatrice scrivente Divisumma 24, tutte opere disegnate da Marcello Nizzoli.

A questo importante nucleo, che ha contribuito a ricreare lo spirito originario del luogo, con il tempo si sono aggiunte delle altre macchine da scrivere provenienti da donazioni.

Dieci anni di mostre

La Fondazione ogni anno organizza una mostra, specialmente in occasione delle Biennali di Arte e di Architettura. Le esposizioni sono state le più varie, spaziando da tematiche più prettamente olivettiane ad altre più storico artistiche e architettoniche, fino a quelle legate alle questioni cruciali per la città di Venezia.

La prima mostra organizzata dal FAI risale al 2012 come un evento collaterale della tredicesima Mostra Internazionale di Architettura – la Biennale di Venezia, riprendendo una storica mostra organizzata presso il Negozio Olivetti nel 1962. Programmare l’arte. Olivetti e le neoavanguardie cinetiche ha inteso raccontare l’azienda Olivetti quale riferimento cruciale in Italia, quello di una realtà in grado di combinare produzione e mercato con arte e cultura, secondo la lezione innovativa di Adriano.

L’anno successivo, nel 2013, il curatore Bartolomeo Pietromarchi ha proposto un dialogo tra artisti, con un'installazione sonora di Donato Dozzy e Rabih Beaini e una mostra fotografica di Armin Linke: opere che, nel loro insieme, hanno offerto una inedita lettura dell’architettura di Carlo Scarpa attraverso il suono e l’immagine. Premessa del lavoro è stato lo studio dello spazio, nella sua storia e nelle sue qualità estetiche e formali. Time Lapse ha inteso caricarsi di un sapore di “fermo immagine”, come un’istantanea del luogo della fine degli anni Cinquanta, volta a fissare una visione molto concreta di una delle più alte espressioni dell’architettura e del design italiano del periodo.

Nel 2014 è la Delegazione FAI di Venezia con la curatrice Maura Manzelle a organizzare la straordinaria mostra Scarpa_Viani_Deluigi. Dialogo tra arti. Dialogo tra artisti, in cui sono state esposte le opere dei tre artisti, a ricostruire un dialogo tanto fitto quanto libero, perché fatto di convergenze e divergenze, di prove, approfondimenti e abbandoni. Ecco quindi vetri, mosaici, bronzi, quadri, fotografie, realizzati sia autonomamente sia in collaborazione fra i tre artisti. La mostra è stata corredata di tre cicli di conferenze di approfondimento, proposti sia a Venezia che a Mestre.

Visitata da migliaia di persone è stata la mostra fotografica del 2015 Gianni Berengo Gardin. Venezia e le grandi navi, approdata al Negozio Olivetti ponendo fine a un dibattito che ne aveva messo in discussione la sede. Il FAI, in collaborazione con la Fondazione Forma, ha ospitato la mostra sia per grande valore artistico delle fotografie – opera di uno dei più importanti fotografi italiani – sia perché esse costituiscono una testimonianza straordinaria dell’attualità di un problema, tutto veneziano, un tema che sta a cuore alla Fondazione così come ai tanti che guardano con sempre maggiore preoccupazione allo stato di salute di Venezia. L’implacabile bianco e nero delle fotografie di Gianni Berengo Gardin ha quindi lo scopo di portare alla luce con occhio sensibile e critico i contrasti della realtà, rappresentati senza filtri.

Due, le esposizioni ospitate nel 2016. S.O.S. Sottsass Olivetti Synthesis è stata dedicata al rivoluzionario sistema di arredamenti per l’ufficio Synthesis 45, presentato da Olivetti nel 1973 e disegnato da Ettore Sottsass, allora responsabile del design dell’azienda di Ivrea. Curata da Marco Meneguzzo, Enrico Morteo e Alberto Saibene ha visto l’esposizione di una sessantina di opere inedite o poco note.

Nello stesso anno la Delegazione FAI di Venezia, in collaborazione con l’Associazione Piazza San Marco e l’associazione We Are Here Venice, partecipa alle iniziative coordinate dal Comune di Venezia in occasione del cinquantenario dall’alluvione del 4 novembre ’66 con il progetto L’acqua e la Piazza. Il progetto ruota intorno al Negozio Olivetti e coinvolge numerose realtà presenti nell’area marciana per riproporre la Piazza come luogo cittadino, ricco di storia e di significati. La mostra fotografica allestita negli spazi del Negozio Olivetti, Ritorno in Piazza di Anna Zemella ha proposto un percorso di riappropriazione dell’antica vocazione della piazza cittadina.

Si puntano di nuovo i riflettori su Ettore Sottsass nel 2017 con la mostra Dialogo. Ettore Sottsass Ceramiche 1957 - 1969, Carlo Scarpa Negozio Olivetti 1957, a cura di Charles Zana, che ha inteso celebrare il centenario della nascita del visionario artista e documentarne la poliedrica produzione ceramica prodotta negli anni tra il 1957 e il 1969, secondo un nuovo linguaggio, teso a superare la filosofia razionalista del Bauhaus. Sessanta opere in mostra tra vasi, piatti e i suoi celebri menhir in dialogo con i volumi e i profili progettati da Carlo Scarpa per il Negozio Olivetti nel 1957: due grandi protagonisti del design italiano, idealmente riuniti sotto l’egida dell’imprenditore illuminato Adriano Olivetti che proprio in quegli anni avvia con entrambi un’intensa collaborazione.

In occasione di The Venice Glass Week 2018 il FAI presenta la mostra La Pelle del Vetro. Carlo Scarpa alla Venini 1936-1942, che vede esposta al Negozio Olivetti di Venezia una selezione di preziosi oggetti in vetro disegnati dall’architetto Carlo Scarpa, durante la sua collaborazione con Venini. La mostra – curata da Marino Barovier – ha inteso sottolineare un aspetto specifico dell’opera di Carlo Scarpa in ambito vetrario: l’attenzione dedicata alla superficie degli oggetti e alla decorazione, dopo la fase conclusiva del raffreddamento. I quindici pezzi esposti – vasi e coppe, tutti provenienti da collezioni private – hanno illustrato la modalità di lavoro di Scarpa, che non si limita a perfezionare i metodi esecutivi della tradizione vetraria veneziana ma con ingegno ne inventa di nuovi, secondo una continua ricerca di equilibrio tra raffinatezza estetica e sperimentazione tecnica.

L’ultima esposizione Wunderkammer Panza di Biumo. L’arte dei piccoli oggetti 1966-1992, curata da Anna Bernardini e Pietro Caccia Dominioni, nel 2019, ha raccolto oltre 40 curiosi piccoli oggetti della collezione del mecenate milanese Giuseppe Panza di Biumo. Vari, i lavori in mostra tra piccole opere d’arte, studi, progetti, modelli di installazioni e altre creazioni, intesi come i “primi originali” ovvero l’immediata traduzione dell’idea creativa dell’artista, realizzate dai principali esponenti del Minimalismo e dell’Arte concettuale.

Nel corso degli anni, le occasioni espositive sono state accompagnate da numerose conferenze, promosse anche grazie al costante impegno della delegazione FAI di Venezia, volte a esplorare i tanti spunti offerti dal Negozio Olivetti: dagli artisti coinvolti nel progetto ai preziosi materiali impiegati, dal pensiero di Adriano Olivetti alla modernità dell’azienda di Ivrea.


20 aprile 2011 – 20 aprile 2021

Il 20 aprile 2021 non potremo festeggiare come avremmo voluto il decennale del Negozio Olivetti, ma recupereremo quando sarà possibile.

La nostra gratitudine va a tutte le persone, alla delegazione FAI di Venezia e a tutti professionisti che in questi dieci anni hanno affiancato la Fondazione nella cura, nella manutenzione e nella promozione di un luogo così speciale come il Negozio Olivetti.

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