13 gennaio 2012
Anche noi risiediamo in Area C : AVANTI AREA C!
Alcuni residenti della futura Area C chiedono al Sindaco di non pagare la tariffa, lamentano di essere discriminati, di sentirsi “confinati”, limitati nella propria libertà di movimento e nel proprio diritto di rientrare a casa senza dover pagare.
Anche noi risediamo in centro ma vediamo che, allargando lo sguardo, lo scenario cambia. Area C deve gran parte del suo significato alla prospettiva di estensione ad un'area geografica più vasta, come richiesto dal referendum cittadino. Noi residenti del centro siamo, per necessità, solo i primi in ordine di tempo a subire, come dicono alcuni, la tariffazione … per tornare a casa. Ma a ciò non vi è alternativa: l'esenzione oggi dei residenti dell'area ridurrebbe drasticamente l'efficacia del provvedimento e ne minerebbe le basi perché, l'estensione dell'area, porterebbe con sé l'esenzione di gran parte dei milanesi e il crollo dell'impatto ambientale del provvedimento.
In termini economici, se si considerano i 40 pass gratuiti, il costo per un residente “costretto” a utilizzare l'auto tutti i giorni lavorativi sarà di € 1,70 al giorno. Poco più di un biglietto di andata con i mezzi pubblici. Meno del costo in carburante del percorso della cerchia dei bastioni con un'auto di media cilindrata.
Non è una lesione del nostro diritto di circolazione, ma un contributo davvero minimo al costo delle cosiddette “esternalità” negative che derivano dall'uso dell'auto: congestione, traffico, inquinamento, rumore. Contributo che verrà reimpiegato nel potenziamento e nel miglioramento della mobilità sostenibile della città e che indurrà comunque, anche ognuno di noi residenti, a ridurre l'uso dell'auto allo stretto indispensabile.
In cambio, noi, avremo benefici che il resto della città non avrà. Meno congestione, traffico, inquinamento, rumore, più spazio per camminare e sicurezza. Perché a pagare il prezzo di tali benefici dovrebbe contribuire solo chi viene da fuori? Il concetto di limitazione della libertà personale non può essere a senso unico.
Un sindaco in passato invitò i genitori milanesi a “tenere i propri figli in casa” per l'inquinamento che ammorbava la città. Non era questa una limitazione della libertà personale? Vivere in una città in cui i bambini crescono con polmoni la cui funzionalità è ridotta dalle polveri sottili, non è forse una grave ed intollerabile violazione del diritto alla salute?
Noi residenti di Area C siamo, come tutti i milanesi, vittime e artefici di un problema che rappresenta un danno per gli individui e un grave costo sociale e dobbiamo contribuire a risolverlo. Non possiamo chiamarci fuori. Area C è il punto di partenza di una svolta per Milano. Per la nostra salute e il futuro della città non possiamo permetterci di avere uno sguardo ristretto sul problema. I dati indicano che l'inquinamento da traffico è “IL” problema di Milano e da qui si deve partire.
A chi non vuole “entrare nel merito di quali siano le misure più opportune”, chiediamo di farlo, scoprendo che non esistono provvedimenti miracolosi che mettano a posto le cose senza dar fastidio a nessuno ma che, a non far nulla, il tassametro sociale ci presenta il conto.
All'immobilismo ventennale di Milano si contrappone ora la sfida di Area C: sta solo a noi decidere se vogliamo vincere la partita guardando solo alla pedina o a tutta la scacchiera.
Noi, residenti di Area C
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