Il FAI consiglia: Giorgione a Palazzo Grimani

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Il FAI consiglia: Giorgione a Palazzo Grimani
mostra

07 settembre 2010

Lodevole l'iniziativa di organizzare una serie di manifestazioni a Palazzo Grimani a Venezia: in questo modo il pubblico potrà ampliare la propria conoscenza della città con una visita a un edificio di straordinaria ricchezza, recentemente restaurato con grande cura e tuttora poco noto ai più.

Vale la pena rivedere le tre tele di Giorgione, che comunque sono permanentemente esposte in gallerie pubbliche e quindi di facile accesso anche dopo la mostra; ma soprattutto godetevi la visita di questa storica dimora, casa di uno dei più importanti collezionisti e conoscitori d'arte della città e raro esempio dell'influsso della grandiosità del rinascimento romano nell'orgoglioso ambito veneto. Impossibile prevedere la maestosità di Palazzo Grimani dalla stretta entrata da terra, in Ruga Giuffa, nel sestriere di Castello. Sul rio di San Severo però, la cinquecentesca entrata da acqua, l'unica utilizzata in passato dai padroni di casa, introduce con adeguata grandezza alle meraviglie dell'interno.

D'altra parte, la famiglia Grimani era tra le più illustri della Serenissima e, solo nel XVI secolo, diede vita a un doge, un cardinale, un procuratore di San Marco e un patriarca di Aquileia. Fu quest'ultimo, il coltissimo Giovanni, che negli anni Sessanta del Cinquecento commissionò e partecipò in prima persona al rinnovamento in senso romano della dimora.

Tra le nuove sale, spiccava la grandiosa Tribuna, un ambiente a pianta centrale illuminato dalla luce naturale di una lanterna posta sulla sommità: certo non si era mai visto nulla di simile e di così ardentemente classico nella Venezia rinascimentale. Il palazzo era destinato a ospitare le favolose raccolte d'arte di famiglia, tra cui figurava, oltre a opere di Raffaello, Michelangelo, Leonardo, Bosch e Tintoretto, anche un importantissimo gruppo di sculture greche e romane, destinato a costituire successivamente il Museo Archeologico della città.

E' da poco che questo straordinario luogo ha aperto le porte al pubblico, grazie al riallestimento operato dalla Soprintendenza, che ha ricollocato molte opere originali e ha realizzato i necessari restauri, volti anche a proteggere il monumento dalle rovinose maree lagunari.

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