13 gennaio 2010
Qual è l'obiettivo della mostra?
La mostra fornisce gli strumenti visivi per illustrare per la prima volta la trasformazione della società giapponese in Stato moderno durante gli stessi secoli in cui tale fenomeno si verificava anche in Europa. L'economia, la tecnologia e la società nipponica che tanto ci affascinano hanno radici profonde nella crisi del sistema feudale, nello sviluppo della cultura cittadina e della classe imprenditoriale e mercantile come avvenne anche da noi.
Come è strutturata l'esposizione?
In mostra, paraventi di dimensioni imponenti, preziose lacche e ceramiche, armi, tessuti e maschere raccontano la nascita del mondo moderno giapponese che si sviluppò intorno ai due fondamentali nuclei culturali e di potere: Edo (attuale Tokyo), capitale amministrativa, e Kyoto capitale imperiale. Si articolano lungo sei percorsi tematici: “Arte e natura”, “Potere e splendore: shogun, daimyo e samurai”, “Incontri con l'Occidente”, “La città”, “Le forme del Design. Utilità e raffinatezza” e “Temi della tradizione: Mito, religione, lettere”.
Che rapporto vi fu in passato l'Occidente e il Giappone?
Di tutti i paesi asiatici il Giappone, pur essendo geograficamente tra i più remoti, è anche quello con cui da sempre l'Occidente si è inteso meglio. E furono e sono gli scambi d'arte a rendere il Giappone tanto significativo per la nostra cultura di oggi come di ieri. Nell'Ottocento gli impressionisti percepirono per primi gli importanti suggerimenti dell'arte del mondo fluttuante, l'ukiyoe, e poi i maestri dello Jugendstil e dell'Art Déco per non parlare degli influssi dello zen nella nostra arte astratta, informale e concettuale e dell'amore dello shinto per la natura e il suo influsso nel design industriale.
E riguardo ai nostri giorni?
Il Giappone di oggi, con le sue meraviglie tecnologiche, il potere finanziario, l'eleganza del design, l'estetica affascinante, è figlio di quell'epoca straordinaria che con Giappone. Potere e Splendore 1568-1868 si mostra a noi con varietà di forme d'arte e di cultura. Così, da oltre un secolo e mezzo quella del Giappone è stata ed è considerata la cultura non occidentale più occidentale. Eppure le forme della sua civilizzazione sono radicalmente diverse dalle nostre e per molti aspetti restano tali anche dopo centocinquanta anni di occidentalizzazione esasperata.
Corollario FAI
Da Milano a Ospedaletti, il Giappone si può celare anche in luoghi imprevisti: nel paese ligure, il FAI possiede Villa San Luca, all'interno della quale la Collezione Laura include diverse porcellane giapponesi di alta qualità. Le visite sono attualmente possibili solo attraverso le Delegazioni FAI, ma ci si può aggiornare sulla collezione grazie a due pubblicazioni edite da Allemandi: Luigi Anton Laura, la vita, la casa (2006) e Villa San Luca a Ospedaletti (2007).
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