Il FAI consiglia: Boldini e gli italiani a Parigi

Il FAI consiglia: Boldini e gli italiani a Parigi

Condividi
Il FAI consiglia: Boldini e gli italiani a Parigi
mostra

24 novembre 2009

>

Tre sono i celebri “italiani di Parigi” della seconda metà dell'Ottocento: Giovanni Boldini, Giuseppe De Nittis e Federico Zandomeneghi: a loro è dedicata la mostra curata da Francesca Dini al Chiostro del Bramante a Roma. E' a Parigi infatti che deve recarsi un artista in cerca di fortuna nel XIX secolo, poiché è solo nella capitale francese che prendono forma quei fenomeni artistici che, grazie anche al ruolo delle Esposizioni Universali, si affermeranno a livello internazionale. Ed è a Parigi che nascono le nuove tendenze del momento, dalla moda amata dai dandy ai riti dei caffè, dei teatri e delle passeggiate in carrozza. Nei boulevard e negli atelier si celebra dunque la Belle Epoque della società borghese, modello trionfante di una società liberale e laica, fiduciosa nelle innovazioni della scienza, assertrice della libertà di pensiero, orgogliosa della larga diffusione dei giornali a stampa. Oltre ai tre grandi, ampiamente indagati anche dal punto di vista biografico, la mostra propone le opere dei loro conterranei, anch'essi sensibili al fascino moderno della “Ville lumière”: Vittorio Corcos, Antonio Mancini, Telemaco Signorini, Serafino De Tivoli.

Tra i più apprezzati, Boldini si distingue dai suoi due compagni di percorso, De Nittis e Zandomeneghi, per il disinteresse verso l'Impressionismo: troppo importante per lui il soggetto e l'attenzione per il ritratto per identificarsi con le posizioni dell'avanguardia impressionista, purfrequentandone regolarmente gli ambienti e i rappresentanti (nota ad esempio l'amicizia con Degas). Dopo aver raffigurato la società fiorentina degli anni Sessanta dell'Ottocento, Boldini riesce a offrire uno specchio fedele della mondanità parigina del Secondo Impero, attratta dal culto di una moda raffinatissima e ossequiosa delle regole di un aristocratico buon gusto, temi che troveranno un'adeguata espressione nel genere del ritratto, ambito in cui Boldini ha sempre dimostrato un'indiscussa abilità. Anche De Nittis esalta nei suoi quadri il vivere borghese dei salotti parigini, salotti in cui entra con facilità anche grazie all'appoggio dei fratelli Goncourt, che sul loro graffiante “Journal” gli riservano largo spazio, promuovendo così la notorietà del pittore presso un pubblico colto e benestante.

Già affermato invece Zandomeneghi, che arriva a Parigi fresco dei successi riscossi con il gruppo fiorentino dei Macchiaioli. A Parigi, negli anni Ottanta egli realizza tele di grande bellezza, segnate da un'adesione all'Impressionismo che si distingue per la profonda umanità dei soggetti rappresentati e per una tavolozza legata alle proprie origini veneziane.

Se i fasti della capitale francese sono quindi un tema dominante dell'opera dei tre maestri italiani, va sottolineato però anche l'impegno culturale manifestato dai tre artisti, che, come ricorda Francesca Dini nel saggio del catalogo, non si limitavano “a registrare le apparenze festose e frivole della società francese (…) perché è quanto mai vero che essi ne ricercano – da punti di vista diversi – i significati più profondi, essendo coinvolti – come apprendiamo dalle loro biografie – nelle vicende letterarie ed estetiche che animarono la società del tempo”.

Corollario FAI

A Villa Necchi Campiglio a Milano è possibile vedere un'opera di Boldini mai esposta al pubblico prima d'ora. Si tratta di “Scena di danza” , entrato in comodato al FAI grazie a Pomara Scibetta.

 

Scopri tutte le proposte d'arte del FAI

Registrati alla newsletter
Accedi alle informazioni per te più interessanti, a quelle inerenti i luoghi più vicini e gli eventi organizzati
Tutto questo non sarebbe possibile senza di te
Tutto questo non sarebbe possibile senza di te