Il Castello di Sammezzano ha finalmente un futuro

Il Castello di Sammezzano ha finalmente un futuro

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Il Castello di Sammezzano ha finalmente un futuro
Dal territorio

18 settembre 2025

Vincitore del Censimento nel 2016 e secondo classificato nel 2020, il castello è un luogo molto amato e votato da decine di migliaia di persone. Oggi, dopo 30 anni di abbandono e una complessa situazione proprietaria, è stato acquistato dalla famiglia fiorentina Moretti.

Tenuta di caccia in epoca medicea, nella seconda metà dell'Ottocento il Castello di Sammezzano fu completamente riprogettato in stile orientalista dal suo eclettico proprietario, il marchese Ferdinando Panciatichi Ximenes.

Edificio senza pari in Italia, Sammezzano è una rievocazione di capolavori architettonici di arte moresca, con 13 sale monumentali e un parco con numerose specie arboree.

Dopo 30 anni di abbandono e una complessa situazione proprietaria, è stato acquistato per 18 milioni di euro dalla famiglia fiorentina Moretti. Ne parliamo con Ginevra Moretti.

Ci raccontate la prima volta che avete visto il castello? C’è stato un momento particolare che vi ha convinti ad acquistarlo?

Mio marito ed io, ancora prima di essere sposati, appena gli impegni di lavoro ce lo consentivano andavamo nella sua casa in Umbria immersa nel bosco che per noi rappresenta un rifugio. Passando per l’autostrada, mentre parlavamo dei nostri progetti o viaggi, uniti da un medesimo gusto e interesse culturale, musicale ed altro, e cercando di trovare una connessione tra il nostro modo di vivere forse un po’ antico e un progetto di vita insieme, vedevamo questo castello orientalista dai tratti quasi fiabeschi. Da qui Sammezzano ha iniziato a parlarci, ben due anni fa, rendendosi sempre più evocativo e presente nei nostri discorsi, nei nostri sogni, e nelle nostre ricerche. Accomunati, con mio padre, dalla passione per l’estetica e l’etica, e sebbene lo avessimo visto dal vivo solo una volta prima dell’acquisto, eravamo già convinti di imbarcarci in un’impresa complessa, ma al contempo epica, più come guardiani che come proprietari.

Il 16 luglio 2025 siete diventati ufficialmente i proprietari del castello, quali sono ora i prossimi passi?

Attualmente stiamo lavorando per la messa in sicurezza del parco, del castello e degli edifici appena circostanti caduti in degrado da molti anni. Allo stesso tempo stiamo elaborando i nostri piani per il futuro che, come già dichiarato, includeranno l’apertura al pubblico del parco e del piano monumentale, in armonia con la sostenibilità del progetto e con la visione del Marchese.

Avete già in mente un piano di valorizzazione e di racconto? Che ruolo avrà la memoria del marchese Ferdinando Panciatichi Ximenes D’Aragona?

C’è ancora tanta strada da percorrere, ma alla base di ogni nostra decisione e metodologia vi è la ferma decisione di onorare e seguire il sogno e i passi del Marchese.

Attraverso la vostra Fondazione “Angeli del Bello”, che opera a Firenze da quindici anni, create progetti con i cittadini per la cura del decoro della città. Che rapporto intendete costruire con la comunità di Reggello?

Mio padre si è già accordato con il Comune di Reggello per la creazione degli "Angeli del Bello" a Reggello. Lo so che non vede l’ora di cominciare anche in questo nuovo Comune dove naturalmente andremo ad abitare mio marito ed io, nostra figlia Morgana – e speriamo i nostri futuri figli – e la nostra famiglia.

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Avete già dormito all’interno del castello? Qual è la vostra stanza o angolo preferito?

Il castello non è attualmente abitabile né in sicurezza, ma ogni giorno scopriamo qualcosa di nuovo lasciato dalla straordinaria mente del Marchese. Io adoro tutto, ma la stanza delle Farfalle, del Pavone e degli Amanti sono forse le mie preferite.

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Se il Castello potesse parlare, secondo voi, cosa direbbe oggi?

Che ha resistito fino a oggi dandoci l’opportunità di questo grande onore, che viene con grandi oneri.

Un’ultima, inevitabile, domanda: qual è il vostro Luogo del Cuore?

La Basilica di Santa Maria Novella a Firenze, un luogo divino e magico, dove tutti i maestri del Rinascimento sono riuniti e hanno lasciato meraviglie indicibili, custodite dai Frati Domenicani che hanno celebrato il nostro matrimonio nel 2023.

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