20 novembre 2012
Esistono luoghi che rivestono una funziona simbolica e identitaria ben precisa che riescono a conservare e consolidare nel corso dei secoli, superando indenni lo scorrere del tempo. Ed esistono luoghi che, invece, sono stati segnati più di altri dalla storia e hanno mutato spesso la propria funzione, fino a perdere la propria identità. E' il caso del Castello dei Carraresi, a Padova, luogo del cuore di moltissime persone che l'hanno segnalato alla VI edizione del Censimento I Luoghi del Cuore.
Inizialmente semplice muro in pietra e terrapieno, all'epoca di Carlo Magno, cominciò ad assumere l'aspetto di Castello dopo le invasioni degli ungari, nel 899, quando fu eretta la prima torre, la Torlonga, dove biforcava il fiume Bacchiglionne. Qui Ezzelino da Romano, divenuto signore di Padova, nel 1242 fece edificare un complesso fortificato con due torri, dette Zilie: la più grande di queste incorporò la Torlonga e fu adibita a prigione. Successivamente fu realizzato il Castello fu collegato alla corte da un traghetto, un viadotto, per volontà di Ubertino da Carrara, nuovo signore della città, mentre si deve a Francesco il Vecchio la trasformazione del complesso in una reggia, con portici, loggiati e sale affrescate.
Con la fine dei Carraresi e la conquista di Padova da parte di Venezia ha inizio la decadenza del Castello. Abbandonato a se stesso diviene, infatti, prima caserma, poi deposito dei veneziani, e, infine, nel 1807, su iniziativa dei francesi, fu trasformato in carcere. E rimase con questa funzione fino agli anni '80 del Novecento, perdendo completamente la funzione simbolica e identitaria originale.
E' seguito un lungo periodo di degrado: tetti parzialmente crollati, calcinacci, ragnatele, vetri rotti. Un luogo quasi spettrale che aveva perso ogni residua memoria del passato illustre, ed anche la collettività non era più consapevole dell'enorme valore simbolico che per secoli aveva rappresentato la città di Padova. Oggi il Castello dei Carraresi si sta riappropriando del proprio ruolo grazie ai numerosi progetti di rivalutazione della struttura che vorrebbero realizzare una cittadella della scienza, una sala digitale di supporto alle attività culturali, un museo che salvaguardi il passato di carcere, laboratori di restauro, un museo del design, e tanto altro ancora. Un vero e proprio polo turistico e culturale in sinergia con altri monumenti, musei e collezioni del territorio.
» Segnala anche tu il tuo luogo del cuore, hai tempo fino al 30 novembre!
nei Beni FAI tutto l'anno
Gratis