23 settembre 2016
La straordinaria architettura eclettica ispirata alla moda orientale e moresca del Castello e Parco di Sammezzano a Reggello, in provincia di Firenze, continua ad attirare l’attenzione dei votanti del censimento permettendogli di occupare con i suoi quasi 7.000 voti i primi posti della classifica nazionale e di essere il luogo più votato del Centro Italia, grazie alla eccezionale mobilitazione dei cittadini per la sua tutela e valorizzazione.
È un luogo di natura a rischio degrado il secondo più votato nel Centro Italia. Siamo in Toscana a Pomarance in provincia di Pisa dove, all’interno della riserva del Berignone già dichiarata Sito di Interesse Comunitario, si trova il Masso delle Fanciulle, un’area naturale presso un tratto balneabile del fiume Cecina. Qui, tra le numerose spiaggette, le cascatelle e il laghetto naturale si narra che durante il Medioevo dai due faraglioni di pietra - il Masso che dà il nome al luogo – alcune giovani si fossero gettate nello specchio d’acqua sottostante, preferendo l’annegamento alle profferte indecenti di un signorotto locale.Il luogo, particolarmente amato sia dai locali che dai turisti, è però scarsamente valorizzato, mancando totalmente di punti di ristoro mentre i sentieri per raggiungerlo versano in condizioni precarie. Negli ultimi mesi è stato inoltre presentato un progetto per la realizzazione di due pozzi per esplorazione geotermiche, tuttora al vaglio della Soprintendenza. Il rischio di perdere questo prezioso luogo di natura ha dato il via alla mobilitazione: la comunità, sostenuta anche da alcune associazioni locali, ha raccolto finora più di 6.000 voti con l’obiettivo di portare il luogo all’attenzione delle autorità e garantirne così la sua salvaguardia e valorizzazione.
Al terzo posto della classifica provvisoria dei luoghi più votati del Centro Italia troviamo la Cappella di San Michele della Chiesa di S.Maria dell'Orazione a Civitavecchia, in provincia di Roma.La Chiesa di Santa Maria dell’Orazione, nota anche come Rotonda del Suffragio, fu edificata alla fine del XVII secolo come sede della Confraternita della Morte ed Orazione, che si occupava della sepoltura dei corpi dei negletti dalla società dell’epoca. La più antica tra le chiese sopravvissute ai bombardamenti della Seconda Guerra Mondiale, Santa Maria dell’Orazione presenta una pianta a croce greca, contornata da quattro cappelle, di cui una dedicata a San Michele, patrono della Confraternita e protettore delle anime dei defunti, adibita ad oratorio. In onore del santo la cappella conserva una statua lignea del XVIII secolo nella nicchia sopra l’altare della cappella. La porta d’ingresso è decorata da un medaglione della Madonna col Bambino attribuito all’artista Giuseppe Errante, autore anche degli affreschi della cupola della chiesa. Altra particolarità dell’edificio è la balaustra dell’organo, ricavata dalla poppa della nave ammiraglia della flotta pontificia che vinse la battaglia di Lepanto.Per il suo valore storico la comunità locale ha eletto la cappella di San Michele “luogo del cuore” della città di Civitavecchia in occasione della ottava edizione del censimento.
Per scoprire il quarto posto della classifica provvisoria del Centro Italia andiamo a Perugia dove sono i Giardini del Frontone il luogo più votato.I primi giardini della città, voluti all’inizio del Settecento dai poeti della Colonia Arcadica Augusta sono un parco urbano situato di fronte all’Abbazia di San Pietro e sorgono sopra le spoglie di un’antica necropoli etrusca poi trasformata nel Quattrocento in piazza d’arme dal signore della città, Braccio da Montone. L’area si estende lungo quattro viali principali, intervallati da numerose aiuole, frutto di un progetto di ristrutturazione di fine Ottocento. A un’estremità del parco si trova l’arco trionfale - il frontone - a cui deve la denominazione del parco e che delimita un piccolo anfiteatro circolare. Ancor oggi questa area verde è molto frequentata e sede di numerosi eventi all’aperto.Benché nel 2013 sia stato realizzato un impianto di illuminazione a led e grazie all’Art Bonus 2015 si siano raccolti i fondi per il restauro delle statue e dell’Arco del Frontone, si segnalano alcune situazioni di incuria e degrado della struttura muraria: proprio per proteggere questo luogo di vita e socialità i cittadini si sono attivati partecipando al censimento “I Luoghi del Cuore” e raccogliendo finora più di 4.000 voti.
Torniamo in Toscana, in provincia di Pisa, a Vicopisano dove nella frazione di San Giovanni alla Vena troviamo le Cateratte Ximeniane che, con più di 3.500 voti occupano il quinto posto della classifica provvisoria del Centro Italia.Nel cuore della provincia pisana le cateratte di Via dei Due Ponti sono l’ultima testimonianza della storia idrogeologica del territorio compreso tra le provincia di Lucca e Pisa, iniziata con la bonifica del Lago di Bientina alle pendici del Monte Pisano. Costruite per volere del Granduca di Toscana, Stefano Asburgo di Lorena I e realizzate nella seconda metà del Settecento dall’ingegnere idraulico Leonardo Ximenes le cateratte avevano la funzione di regolare lo sfocio nel fiume Arno nelle acque del lago di Bientina attraverso il canale della Serezza Vecchia e, in particolare, del Canale Imperiale. Per consentire una navigazione continua del Canale Imperiale, Ximenes fece costruire due chiuse che consentivano il passaggio alle barche in prossimità delle cateratte. Fino al 1860 circa il grande canale Imperiale, emissario del lago di Bientina, passava sotto le arcate del palazzo, proseguendo fino a sfociare nell’Arno. Il piano terra dell’edificio conserva ancora giganteschi ingranaggi idraulici di legno di quercia, unica testimonianza storico-scientifica di alta ingegneria idraulica dell’epoca. Al piano superiore si trovano le cinque stanze della “casa del catarettaio”, la “guardia dell’Arno” che qui viveva con la famiglia.Attualmente questo maestoso edificio, di proprietà del Demanio, dopo essere stato abbandonato nel 1990 è chiuso al pubblico. Il comitato promotore della raccolta firme da anni si batte per la salvaguardia del monumento e per la sua manutenzione: l’obiettivo è il suo recupero e la trasformazione in un museo dell’acqua che racconti la bonifica del lago di Bientina.
È l’Abbazia di San Michele Arcangelo a Lamoli di Borgo Pace in provincia di Pesaro Urbino il luogo più votato delle Marche.Ci troviamo alle pendici dell’Appennino Umbro-Marchigiano in una zona fertile, ricca d’acqua e crocevia di tre punti di valico, dove i monaci benedettini attorno al X secolo decisero di edificare l’Abbazia di San Michele Arcangelo, secondo i documenti conservati una delle più importanti della zona, sia per posizione sia per l’entità dei suoi possedimenti. L’Abbazia di imponenti dimensioni, della quale oggi vediamo la sua veste tardoromanica risalente al XII secolo, è caratterizzata da grandi pilastri che sorreggono il soffitto a capriate lignee, mentre la chiesa, decorata da stucchi antichi e tele rinascimentali e barocche - alcune della scuola di Raffaello - racchiude nella cripta una piccola esposizione di arte sacra e manoscritti.Attualmente il luogo è accessibile e ben conservato grazie ai restauri effettuati alla fine dell’Ottocento e ancora negli anni Cinquanta del Novecento. Tuttavia un’abbondante nevicata del 2012 ha messo alla prova la copertura del tetto: la cittadinanza, particolarmente affezionata a questo luogo di culto, si è mobilitata per raccogliere voti in occasione del censimento con l’obiettivo di valorizzare il complesso dell’abbazia, ancora poco conosciuto dalle persone che visitano la zona.
Il luogo più votato dell’Abruzzo si trova a Villa Santa Maria in provincia di Chieti: è la Chiesa della Madonna della Congrega, - Chiesa della Madonna del Rosario - che si erge su uno sperone roccioso che domina il paese. Fondata nel XVII secolo come sede della Congrega della Carità, il terreno su cui è stata edificata la chiesa risulta in forte pendenza per cui si notano la presenza di diversi contrafforti a scarpa, inseriti come sostegno dei muri posteriori e laterali. La chiesa presenta l’architettura tipica delle confraternite: si sviluppa su due piani, quello superiore dove si trova la chiesa in cui si svolgevano le funzioni religiose e la sede la Congrega, quello interrato, a cui si accedeva attraverso un’apertura nella zona absidale, adibito a sepoltura dei confratelli. La facciata in pietra si caratterizza per la sua semplicità e presenta un unico portale ornato da un architrave. All’interno sono conservati un organo di pregevole fattura e diversi dipinti di valore: la “Madonna del Rosario” e la “Madonna Immacolata e Santi” entrambe di Nicola Ranieri detto di Guardiagrele e un “Martirio di Santo Francescano” opera degli allievi della sua scuola.La chiesa ha subito negli anni Settanta danni consistenti dovuti al crollo di una parte della roccia su cui poggia; da quel momento la Curia, proprietaria del bene, ha intrapreso diversi interventi tra cui la messa in sicurezza del tetto e del campanile. Tuttavia i cittadini, costituitisi in comitato, si sono mobilitati per la raccolta di firme al fine di denunciare l’evidente stato di degrado in cui versa l’edificio e l’impossibilità di accedere alla chiesa per la mancanza di sicurezza.
Tra i luoghi più curiosi del Centro Italia vi segnaliamo in provincia di Ascoli Piceno la Piscina e Grotta Sudatoria di Acquasanta Terme nell'alta valle del fiume Tronto.Le prime fonti su questa zona risalgono all’epoca romana: secondo Tito Livio, già nel 50 a.C. il console Lucio Munazio Planco guarì proprio grazie ai bagni ad Acquasanta. Le terme sono alimentate naturalmente da un’acqua sulfurea che scaturisce alla temperatura costante di 38.6 gradi, a 30 metri sopra il letto del Tronto e 30 sotto il livello del manto stradale, in fondo a una serie di grotte. La prima di queste – la più distante rispetto alla sorgente- è alimentata dall’acqua termale che vi si riversa in grande quantità e veniva utilizzata come piscina natatoria. A 60 metri dalla piscina si apre un’ampia grotta – detta grotta sudatoria - utilizzata fin dall’antichità a scopo terapeutico per la sua temperatura elevata ricca di emanazioni sulfuree. Piscina e grotta, ora chiuse, fanno parte di una struttura liberty oggi fatiscente. Attualmente solo una piccola sorgente è fruibile ma di proprietà privata. L’obiettivo del comitato attivo per la raccolta voti è quello di portare l’attenzione sullo stato di degrado in cui versano oggi la piscina e la grotta nella speranza di un loro futuro recupero.
Ci spostiamo in Umbria a Foligno in provincia di Perugia dove sorge il borgo di Rasiglia, nella valle del Menotre. Una Venezia di montagna in miniatura a più di 600 metri sul mare, Rasiglia è un intreccio di vicoli e vie d’acqua sorgiva, su cui si affacciano edifici in pietra che furono un tempo mulini, lanifici, tintorie che si dedicavano alla lavorazione di stoffe pregiate, sfruttando l’energia idraulica garantita dal fiume Menotre. Nella prima metà del Seicento, infatti, il borgo vide infatti uno sviluppo importante delle botteghe e delle attività artigianali legate alla lavorazione dei tessuti. Una crescita che si è interrotta nella prima metà del Novecento, quando i lanifici si sono trasferiti nella vicina Foligno. Il terremoto del 1997 ha ulteriormente contribuito allo spopolamento del borgo, che oggi conta una trentina di abitanti. Dopo alcuni decenni di quasi totale abbandono il piccolo borgo sta rinascendo e alcuni edifici protoindustriali sono stati ristrutturati a uso abitativo e turistico. In occasione dell’ottava edizione del censimento un gruppo di cittadini si è attivato per la raccolta voti. Il loro desiderio? Far conoscere e valorizzare il borgo con la speranza che il processo di recupero e restauro degli edifici possa continuare a trovare il sostegno economico.
In Toscana il Monte Sagro sulle Alpi Apuane (provincia di Massa), dal 2014 può contare su un agguerrito comitato impegnato da anni per la tutela delle vette di questo tratto appenninico. Dopo aver ottenuto un contributo per un intervento diretto da parte del FAI e di Intesa Sanpaolo nell’ambito del Bando I Luoghi del Cuore 2015 - che permetterà di realizzare un sentiero ad anello che conduce alla parete nord del Pizzo d’Uccello - quest’anno il comitato si è attivato per la tutela del Monte Sagro - detto anche il monte dei Carrarini – e già indicato come sito di interesse comunitario nel 2005 dal Ministero dell'Ambiente. L’obiettivo è quello di avviare un progetto pilota per la tutela e la valorizzazione delle Alpi Apuane, la cui geografia è segnata dall’attività estrattiva delle cave che svuotano e frantumano la montagna. Queste vette panoramiche sono infatti sempre più frequentate da scalatori e escursionisti, che indicano un interessante trasformazione nel modo di viverle: da luogo sfruttato a luogo da vivere, riscoprire e rispettare.
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