Le pareti verticali di colore giallo ambra che circondano il Giardino della Kolymbethra sono costituite dalla stessa roccia con cui sono stati costruiti i Templi della Valle, e che caratterizza tutta la città di Agrigento.

Sopra la parete a nord-est, a quasi dieci metri di altezza, si trovano le Case Montana, dei semplici edifici rurali di origine settecentesca che hanno ospitato fino agli anni Sessanta del secolo scorso i mezzadri che lavoravano presso il Giardino.
Dalle foto storiche di quegli anni si vede come questa porzione di parete era ricoperta da dei muri fatti di conci in pietra: forse già allora si erano verificati i primi segni di cedimento della roccia, e i mezzadri erano intervenuti come meglio potevano per bloccare l’erosione.

Negli anni questo muro è a mano a mano crollato, lasciando rotolare conci di pietra nel Giardino sottostante. Recentemente si sono verificati altri preoccupanti cedimenti della roccia, che ci hanno costretto più volte a intervenire per evitare deterioramenti ed eventuali situazioni pericolose per i visitatori del Giardino. Fino alla primavera scorsa, quando abbiamo avviato una campagna di indagine preliminare all’intervento di consolidamento: in quell’occasione, grazie all’apporto di geologi e strutturisti, abbiamo potuto verificare la consistenza della roccia, sia in situ che in laboratorio, e messo a punto un progetto di consolidamento e messa in sicurezza della parete che sarà realizzato in autunno. Questi lavori, particolari data la fragilità naturale della roccia e la delicatezza del contesto archeologico, saranno fondamentali per garantire a tutti una visita sicura del Giardino, e perché le Case Montana possano poggiare nuovamente su solide basi.

La prima fase dei lavori prevede la pulizia della parete dagli arbusti e la rimozione di tutte le porzioni di roccia in pericolo di caduta – tra le quali ci sono anche dei blocchi di notevoli dimensioni.

A seguire gli operai rocciatori lavoreranno appesi a funi per inserire dei tiranti all’interno della parete, necessari per aumentarne la resistenza.

I lavori si svolgeranno grazie alle erogazioni raccolte tramite l’Artbonus: uno strumento essenziale che consente alla Fondazione di continuare a proteggere questo prezioso brano di storia, paesaggio e archeologia, in stretta collaborazione con la Soprintendenza e il Parco della Valle dei Templi.