12 dicembre 2016
Da lunedì 28 novembre a sabato 3 dicembre, il FAI ha invitato gli studenti di tutti gli ordini scolastici a conoscere il patrimonio storico artistico delle loro città grazie a Mattinate FAI per le scuole, accompagnati e guidati da altri studenti, gli Apprendisti Ciceroni, appositamente preparati dal FAI e dai loro docenti. Oltre 6.500 appassionati giovani ciceroni hanno condotto migliaia distudenti alla scoperta di 195 luoghi, poco conosciuti e spesso chiusi, in 115 città in tutta Italia. Novità di quest'edizione: durante la giornata di sabato anche le famiglie hanno avuto la possibilità di visitare i siti aperti, sempre accompagnate dagli Apprendisti Ciceroni.
Quest'anno, per la prima volta, il progetto è sostenuto dal Gruppo Autogas Nord, azienda Corporate Golden Donor del FAI, da sempre sensibile alle tematiche sociali, culturali e ambientali.
Ecco la testimonianza del dottor Umberto Risso, presidente di Gruppo Autogas Nord.
Da dove nasce l'idea di sostenere il FAI?Essendo personalmente iscritto al FAI fin dai primordi, ne ho sempre seguito l'evoluzione, fino a riuscire a coinvolgere l'azienda in maniera crescente e sistematica proponendo al nostro C.d.A. una partecipazione mirata a singole iniziative. Quella delle Mattinate FAI per le scuole mi è sembrata molto interessante soprattutto perché coinvolge i giovani.
Quale pensa sia il valore per Gruppo Autogas Nord nell'aver affiancato il FAI nel progetto “Mattinate FAI per le scuole”?Il valore è in sé, in quanto il progetto risponde perfettamente alla funzione sociale dell'impresa. E' nostro convincimento che ogni azienda debba riversare sul territorio dove opera una parte dei ritorni economici che produce, sotto forma di iniziative culturali, ambientali, sportive, benefiche. E' così, forse, che in questo Paese privo di cultura industriale si potrà far comprendere l'indispensabile presenza di un tessuto economico-imprenditoriale.
Lei è stato presente a una delle aperture; quale è stata la sua esperienza?Sono stato presente all'apertura della Collezione Wolfson a Genova e ho trovato molto interessante il meccanismo di coinvolgimento delle classi: ogni studente faceva da ‘cicerone' ai visitatori per 2/3 opere o per una sala, “passandoli” poi agli altri compagni per le opere successive. In tal modo immagino si raggiunga un triplice obiettivo: in primis coinvolgere i giovani nella bellezza - quasi toccandola - delle opere d'arte, in secundis approfondire e meglio inquadrare tali opere, infine sperimentare un contatto con il pubblico, il che può anche preparare a molte future attività lavorative.
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