07 giugno 2011
Diffondere sempre più capillarmente il messaggio della Fondazione, spesso anche grazie al supporto delle amministrazioni locali e degli istituti culturali. È questo l'obiettivo dei 25 Gruppi FAI distribuiti su tutto il territorio nazionale, nati per iniziativa delle Delegazioni dall'individuazione di realtà interessanti dal punto di vista storico-culturale, ambientale e demografico nel proprio territorio. È quanto accaduto, con ottimi risultati, a Ravenna e a Milano, dove i Gruppi hanno proposto numerose aperture durante la Giornata FAI di Primavera 2011. Abbiamo chiesto a Diego Galizzi, Gruppo di Bagnacavallo (Ravenna), e a Margherita Del Favero, Vice Presidente del FAI Lombardia, di raccontarci la loro esperienza.
Diego Galizzi, Gruppo di Bagnacavallo (Ravenna)
Già da alcuni anni uno dei punti cardine della strategia della Delegazione FAI di Ravenna è stato quello di puntare, là dove possibile, a un'articolazione in gruppi territoriali, dando così impulso a una più capillare presenza del FAI in provincia. A oggi, i Gruppi FAI che si sono costituiti nel ravennate sono quelli di Faenza, di Lugo, sorti nel 2006, e i recentissimi gruppi di Bagnacavallo e Cervia. La presenza di questi gruppi locali ha certamente creato le condizioni per avvicinare nuovi potenziali sostenitori e volontari, ma ha anche consentito di realizzare iniziative qualitativamente più mirate ed efficaci grazie al lavoro sul campo di persone che conoscono in modo più puntuale i luoghi di interesse presenti sul territorio.
In linea di massima questi gruppi sono stati creati in località di particolare importanza dal punto di vista demografico, come Faenza, oppure in aree di significativo valore storico, culturale e ambientale, come nel caso della cittadina di Bagnacavallo. L'idea di fondo è di coinvolgere nel progetto persone nuove che con il FAI non avevano mai avuto a che fare ma che per passione, diletto o per lavoro potevano avere un'affinità con gli scopi del FAI. Per fare questo la Delegazione si è rivolta in prima battuta agli amministratori locali e agli istituti culturali di riferimento sul territorio (musei, biblioteche, …), i quali hanno sempre risposto con grande interesse promuovendo incontri con le persone che potenzialmente potevano essere interessate a prestare il proprio impegno per la creazione di un nuovo gruppo. La parte più positiva di questo approccio è stata senza dubbio l'aver incontrato persone fortemente motivate, che con entusiasmo sono diventati volontari del FAI mettendosi da subito all'opera per la formazione di gruppi di lavoro locali. Nonostante questi Gruppi siano un ottimo strumento di decentramento, è naturale che le principali decisioni sui progetti e sulle iniziative vengano prese insieme nelle riunioni di Delegazione, lasciando alle formazioni locali funzioni principalmente propositive ed operative.
Per concludere, l'esperienza intrapresa ha finora dato risultati indubbiamente apprezzabili, basti considerare la notevole quantità di proposte che, anche grazie a questa articolata struttura della Delegazione, abbiamo potuto offrire nel corso delle ultime Giornate FAI di Primavera: nove beni aperti in tutta la provincia, di cui cinque a Ravenna e gli altri sparsi tra Faenza, Lugo, Bagnacavallo e Mandriole. Da segnalare l'iniziativa del Gruppo FAI lughese, che è riuscito a reperire gli sponsor locali per pagare tutte le spese relative a una delle serate comprese nel programma della stagione concertistica del Teatro Rossini di Lugo; la Fondazione Teatro Rossini ha quindi deciso di lasciare al FAI l'intero ricavato dei biglietti della serata.
Margherita Del Favero, Vice Presidente del FAI Lombardia
Il progetto dei Gruppi FAI è nato dall'esigenza di accrescere maggiormente la presenza della Fondazione sul territorio. Nel 2010, da un'analisi degli iscritti della Delegazione di Milano è risultato che molti di loro appartenevano a comuni dell'hinterland e finivano per rimanere poco coinvolti e propositivi rispetto all'attività della Delegazione. Si è pensato quindi di dividere il territorio intorno a Milano in quattro grandi aree geografiche (Nord/Est – Sud/Est – Nord/Ovest – Sud/Ovest). Si sono individuati gli iscritti appartenenti a ciascuna area, selezionandoli per codice postale.La Presidente FAI Lombardia, Anna Gastel, ha inviato a ciascun iscritto una lettera chiedendo di segnalare l'interesse a un maggior coinvolgimento nel FAI per la costituzione di un gruppo attivo nel proprio territorio. Il risultato è stato sorprendente, sia per il numero di risposte sia per l'entusiasmo subito dimostrato da tutti nell'essere coinvolti nell'esperienza FAI. Gli iscritti per area geografica si sono raccolti, conosciuti, hanno nominato un loro rappresentante, hanno individuato e inaugurato una sede (in biblioteca, libreria, ecc.) dove riunirsi e di riferimento per gli abitanti della loro zona, un centro informazione dove lasciare il materiale FAI e avere i programmi. Hanno poi incominciato a organizzare iniziative da proporre agli iscritti e ai non iscritti, sia per farsi conoscere in zona sia per far conoscere i pregi artistici e ambientali del loro territorio a quanti, pur vivendoci, non ne erano informati.
La risposta della popolazione e delle autorità locali è stata più che incoraggiante: la gente ama il proprio territorio e desidera valorizzalo e preservarlo e le autorità locali si sentono sollecitate ad agire nel rispetto dell'ambiente e del patrimonio artistico locale vedendo l'entusiasmo dei cittadini. C'è mobilitazione, sono state fatte molte nuove iscrizioni perchè c'è voglia di darsi da fare e di partecipare, di far conoscere le proprie eccellenze. I Gruppi sorti cominciano già a mandare segnali e indicazioni su beni da restaurare perchè non vadano perduti (Oratorio di S. Galdino a Zelo ) o paesaggi da preservare (fontanili di Albairate). Si sono subito rivelati quindi avamposti importanti per costituire una rete FAI più estesa. Nei piccoli comuni c'è poi una rispondenza più diretta tra chi governa e l'elettorato, il messaggio che manda il FAI è molto sentito ed è autorevole, le autorità locali sentono che devono tenerne conto. L'esperienza dei Gruppi FAI di Milano sarà replicata a breve in altre Delegazioni lombarde.
I Gruppi di Milano inoltre hanno dato vita a diversi Punti FAI, veri e propri avamposti sul territorio per fornire informazioni ai cittadini e raccogliere fondi, che hanno raggiunto oggi le 284 unità in tutt'Italia tra esercizi commerciali, luoghi di interesse storico artistico, biblioteche. Infine, da qualche mese stanno nascendo diversi Gruppi Giovani, che propongono al target tra i 18 e i 35 anni eventi e programmi specificamente dedicati.
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