28 ottobre 2019
Giulia Maria Crespi, fondatrice e presidente onorario del FAI, è stanca ma non di lottare.
Ieri, 27 ottobre 2019, su “La Repubblica” è uscita una sua lampeggiante intervista.
Il passo che più mi ha colpito e che desidero condividere è il seguente. Pino Corrias domanda: “Lei ama la politica?” Giulia Maria risponde:
“La mia politica è il Fondo Ambiente Italiano. Che vuol dire fare, investire, restituire, anziché chiacchierare. Il premio è migliorare di un millimetro la vita di tutti noi”.
Queste poche parole, in tanto nostro e mondiale smarrimento, incitano una volta ancora alla battaglia per diventare migliori, che oggi vuol dire aiutare a salvare il mondo il cui ambiente e le cui culture stanno vertiginosamente decadendo, a partire dalla nostra amata Italia.
Immagino che il Consiglio di amministrazione, la struttura e i presidi territoriali condividano la risposta data, per cui la Fondazione intera è grata a Giulia Maria Crespi che, pure al tramonto di una formidabile esistenza, lancia sentimenti che sperano e pensieri che fanno, ben sapendo che tutte le parti del Pianeta sono collegate in un tutto, ma che poi, salendo le scale delle vite, possiamo fare solo un gradino o due per volta nel curare un frammento di natura, di architettura e di anima, sempre incontentabili e realisti, impazienti e pervicaci.
Andrea Carandini
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