Finalmente dal 1° agosto stop alle grandi navi a Venezia!

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Finalmente dal 1° agosto stop alle grandi navi a Venezia!
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14 luglio 2021

Il Consiglio dei Ministri ha stabilito con un decreto lo stop al transito delle grandi navi sopra le 25 mila tonnellate davanti al bacino di San Marco: una decisione storica. Il Presidente FAI Andrea Carandini chiede un passo ulteriore per la tutela di tutta la Laguna.

Buone notizie, finalmente, dal Governo, che ieri 13 luglio 2021 in Consiglio dei Ministri ha varato il nuovo decreto sulle grandi navi, anticipando così il pronunciamento dell’Unesco che minaccia di inserire Venezia e la sua laguna nella lista nera dei patrimoni dell’umanità in pericolo. Siamo quindi prossimi al divieto di passaggio delle grandi navi da crociera dal Canale della Giudecca e, superando le aspettative, oggi, c’è finalmente lo stop per le navi sopra alle 25mila tonnellate e per quelle particolarmente inquinanti. Le vie urbane d'acqua Bacino di San Marco, Canale di San Marco e Canale della Giudecca di Venezia sono state, inoltre, dichiarate monumento nazionale.

Nel salutare questa storica decisone, proviamo a chiedere un ulteriore salto di qualità per la tutela dell’intera laguna, come ha dichiarato il Presidente Carandini nell’intervista al “Corriere della Sera” di oggi 14 luglio 2021:

«Siamo contenti per Venezia. Ma non lo siamo affatto per la Laguna nel suo insieme, come contesto. Le grandi navi anche di 100 mila tonnellate andranno ad attraccare a Porto Marghera. Ma per poter accogliere imbarcazioni così grandi occorrerà scavare adeguatamente i canali. Ciò significa che entrerà più acqua in Laguna, quindi un'alterazione di un sistema complessivo che ovviamente è un tutt'uno per Marghera e per Venezia».

Il decreto emanato ieri dal Consiglio dei Ministri fortunatamente obbliga a sottoporre alla procedura di impatto ambientale, non solo lo scavo dei canali, ma anche tutte le attività di manutenzione dei canali esistenti. Ed è alle opere di manutenzione e implementazione della sostenibilità che ci si deve fermare.

Il Presidente Carandini, infatti, afferma l’inutilità e il danno di procedere all’adeguamento del porto di Marghera per accogliere le grandi navi superiori alle 40 mila tonnellate. Per queste navi è necessaria la scelta del porto off-shore. Porto Marghera non può essere considerato come ipotesi temporanea di approdo dei giganti del mare. Ben sappiamo ormai che lo scavo di canali, vecchi e nuovi, sconvolge l’equilibrio idrogeologico della Laguna e che questo sistema è, al contrario, da preservare a tutti i costi per la tutela di Venezia e del suo ambiente - opera mirabile della natura e della storia - già sotto le minacce del cambiamento climatico e dell’erosione dei fondali dovuta al traffico navale.

Venezia continuerà ad accogliere le navi da crociera sotto le 25 mila tonnellate e in Laguna entro le 40 mila, garantendo così il flusso turistico, ma riconducendolo entro una cornice di sostenibilità. Meno navi e più piccole, da un lato attenueranno il traffico nella Laguna e le sue conseguenze sul delicato equilibrio ambientale, dall’altro attenueranno l’impatto delle masse di turisti che si riversano in città. La pressione eccessiva del turismo di massa, del resto, ha stravolto la città snaturandola e svuotandola dei suoi abitanti. Attenuare forzatamente questa pressione ci appare una soluzione che può contribuire a rigenerare il tessuto urbano, oggi fortemente lacerato in ogni aspetto: dalla residenzialità ai servizi, dal commercio alla cultura.

Solo se Venezia tornerà a essere una città, infatti, potrà nuovamente offrire ai turisti di tutto il mondo, più consapevoli e attenti, un’esperienza ricca e autentica che promette di essere ben più soddisfacente e memorabile di una fotografia scattata dal ponte di una grande nave da crociera.

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