16 marzo 2011
“La storia del Risorgimento Italiano non è stata scritta solamente sui grandi campi di battaglia, i cui nomi rievocano in noi commosse e grate memorie, ma anche in ogni casa filo-austriaca o filo-piemontese che fosse: dalle povere cucine domestiche, alle grandi dimore di città o di campagna, ove la nobiltà più colta e illuminata – dando l'esempio! –finanziava, dirigeva, appoggiava e partecipava in prima persona alla creazione dello Stato Unitario. Le dimore del FAI - ne siamo molto orgogliosi – hanno tutte partecipato al Risorgimento Italiano e i nomi dei loro abitanti incarnano grandi ideali e raccontano gesta che i nostri beni narrano oggi con rinnovata enfasi ad additare a noi, che viviamo nel Terzo Millennio, uomini e donne civili e coraggiosi, ai quali dobbiamo una Patria che oggi avrebbe ancora bisogno del loro esempio, del loro impegno, della loro lezione quotidiana”.
Marco Magnifico, Vice Presidente Esecutivo FAI
L'idea di una nazione italiana, racchiusa tra le Alpi e il Mediterraneo, raggiunge la propria realizzazione nel 1861, cui segue un definitivo completamento nel 1870, con la presa di Roma. L'Unità d'Italia è il risultato di strenue battaglie, il cui ideale liberale e di dignità morale si ispira a Parini e Alfieri e i cui principali protagonisti politici sono Mazzini, Gioberti, D'Azeglio e Cavour. Parallelamente all'azione politica, vengono combattute accanite lotte insurrezionali, che uniscono sotto un'unica bandiera gli intellettuali, le classi nobiliari illuminate e le forze popolari di Garibaldi. Nei Beni FAI, il Risorgimento infervora la storia di diverse proprietà, frequentati nel XIX secolo da autentici spiriti patriottici, che sostengono la causa nazionale sia finanziariamente che con un'attiva partecipazione ai moti.
Ecco tutte le loro storie:
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