Fermo, completato il restauro del portale

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Fermo, completato il restauro del portale
Campagne

24 ottobre 2013

Un altro importante passo avanti è stato compiuto per il recupero di un luogo del cuore segnalato nel 2010 al Censimento promosso dal FAI in collaborazione con Intesa Sanpaolo. La Chiesa di San Filippo Neri, a Fermo, da decenni chiusa al pubblico, lo scorso 20 ottobre è stata eccezionalmente riaperta in occasione della presentazione del restauro del portale maggiore della Chiesa.

Fra gli edifici più interessanti delle Marche per i suoi apparati decorativi e per la sua importanza storica e fra le prime testimonianze dei filippini a Fermo e in Italia, la Chiesa di San Filippo Neri, danneggiata dal sisma del 1997 e chiusa al pubblico per oltre 50 anni, è stata finalmente riaperta al pubblico in via eccezionale lo scorso 20 ottobre in occasione della presentazione del restauro del portale maggiore, iniziato in giugno e reso possibile grazie all'intervento del FAI con il sostegno di Intesa Sanpaolo nell'ambito dell'iniziativa I Luoghi del Cuore.

Le 12.849 segnalazioni ricevute nella V edizione del Censimento hanno, infatti, permesso di puntare i riflettori sulla Chiesa e di attivare una sinergia di forze che ha reso possibile il restauro non solo del portale ma dell'intera Chiesa. Sono, infatti, molteplici gli interventi di recupero del bene progettati dal Comune di Fermo, promotore dell'iniziativa, che è riuscito con successo a reperire i fondi necessari. Da poco sono iniziati i lavori di recupero della Cappella dell'Assunta, interamente finanziati dalla Soprintendenza per i beni architettonici e paesaggistici delle Marche per un importo complessivo di 200mila euro, che saranno ultimati entro sei mesi, e prossimamente, insieme agli interventi di consolidamento, saranno restaurati anche i decori e gli stucchi con la consulenza della Soprintendenza di Urbino. Infine, entro l'anno cominceranno i lavori di recupero di tutta la Chiesa di San Filippo Neri, inclusa la parte esterna, così da restituire il bene alla collettività.

Ancora una volta il Censimento ha dimostrato quanto il coinvolgimento del territorio e la mobilitazione per un bene possano essere determinanti per avere effetti concreti e tangibili sul futuro del luogo stesso.

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