FAI, appello ai Senatori: ‘Salviamo il paesaggio'

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FAI, appello ai Senatori: ‘Salviamo il paesaggio'
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23 luglio 2015

Oggi, lunedì 3 novembre, il decreto Sblocca Italia, approvato dalla Camera, passa all'esame del Senato. FAI e WWF ribadiscono in una lettera, inviata ai Senatori delle commissioni designate, criticità e rischi per la tutela del patrimonio ambientale e culturale.

COMUNICATO STAMPA

In occasione del passaggio al Senato del Ddl cd. Madia sulla “Riorganizzazione delle Amministrazioni Pubbliche” e in vista della votazione fissata al prossimo 29 luglio, il FAI - Fondo Ambiente Italiano intende affermare ancora una volta, così come ha fatto fin dal principio dell'iter parlamentare di questo provvedimento, la propria ferma contrarietà agli articoli 3 e 5 sul silenzio assenso (tra amministrazioni pubbliche) e sull'autotutela amministrativa.

Nonostante l'emendamento migliorativo recepito nel passaggio alla Camera - che estende i termini del silenzio assenso da 60 a 90 giorni - l'articolo 3 (comma 3) permane nella sua pericolosa sostanza, introducendo un automatismo nelle procedure di autorizzazione che minaccia la tutela del paesaggio e del patrimonio culturale dell'Italia, sancita dalla Costituzione e affidata alla valutazione esplicita degli organi competenti dello Stato.

Il passaggio alla Camera non ha apportato nessuna modifica, invece, all'articolo 5 (comma 1 lettera b 2) che ancor più preoccupa poiché, cancellando le sanzioni per chi procede ad attività edilizie con certificazioni irregolari, costituisce di fatto un condono preventivo e quasi un'istigazione all'illegalità.

Il FAI - Fondo Ambiente Italiano rivolge dunque un nuovo appello al Presidente della Commissione Affari Costituzionali, Sen. Anna Finocchiaro, al Relatore, Sen. Giorgio Pagliari, e a tutti i Senatori, perché affrontino l'esame del provvedimento con la consapevolezza che questi due articoli, pur ispirati da una giusta e condivisibile intenzione di semplificare le procedure amministrative, rischiano di compromettere il sistema della tutela del patrimonio culturale e paesaggistico italiano.

A fronte di questi concreti e urgenti pericoli, infine, la Fondazione intende esprimere un cauto apprezzamento nei confronti del Governo che, rispetto all'articolo 7 del medesimo Ddl cd. Madia, dedicato alla costituzione delle Prefetture come Uffici Territoriali dello Stato, si è ufficialmente impegnato a “prevedere che le funzioni dirette di tutela, conservazione e valorizzazione e fruizione dei beni culturali previste dal Codice rimangano di competenza esclusiva e autonoma dell'amministrazione preposta”, ovvero delle Soprintendenze. Con ciò fugando - almeno per ora - allarmistiche interpretazioni. Del resto, un simile scenario - le Soprintendenze dipendenti dalle ex-Prefetture - appare talmente insensato da spingere il FAI - almeno per ora - a dare credito alle rassicurazioni che provengono dal Parlamento.

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