24 novembre 2010
Una raccolta differenziata “fatta sul serio” e una cintura di micro-impianti che evitino di “trasformare piccoli centri in metropoli dei rifiuti altrui e che rispettino le aree verdi”. Due soluzioni semplici e praticabili. Esattamente quelle che servono, secondo il Presidente FAI, Ilaria Borletti Buitoni, per far fronte all'emergenza rifiuti al Sud, un problema ormai insostenibile per gli abitanti, il territorio e l'economia locale.
Nel suo intervento su Il Sole 24 Ore di venerdì 19 novembre 2010, Ilaria Borletti Buitoni lancia il suo appello affinchè si dia vita a una riflessione condivisa, in grado di portare a un “compromesso virtuoso che tuteli la salute, il patrimonio naturale e artistico e ridia splendore e onore al nostro Sud, avviando la raccolta e lo smaltimento dei rifiuti, come avviene in tutta Italia”.
Insomma, chi ha sbagliato si metta da parte, perché proseguire su questa strada è impensabile non solo moralmente, ma anche da un punto di vista più pratico. “Perché questo è divenuto un problema nazionale – scrive il Presidente FAI – sia per i danni al patrimonio naturale e culturale del Paese e, quindi, del turismo; sia per l'economia che, di emergenza in emergenza, sta costringendo tutti noi a pagare costi enormi”.
Risolvere il problema sembra davvero “troppo facile”. Di qui, parlandosi di Italia, la domanda conclusiva di Ilaria Borletti Buitoni: “Si può fare”?
Leggi l'intervento di Ilaria Borletti Buitoni su Il Sole 24 Ore
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