26 aprile 2010
E' mancato il Conte Giuseppe Panza di Biumo all'età di ottantasette anni, finissimo conoscitore d'arte, uno dei più grandi collezionisti di arte contemporanea del mondo. Nel 1996 Giuseppe Panza ha donato al FAI - Fondo Ambiente Italiano Villa Panza a Varese e oltre 150 opere di arte contemporanea appartenenti alla sua ricca e prestigiosa collezione. Nel 2000 il FAI ha aperto la Villa, riconosciuta come una delle più alte testimonianze del XXI secolo, al pubblico. In omaggio al Conte Panza è stata allestita la camera ardente al primo piano di Villa Panza a Varese visitabile lunedì 26 aprile dalle ore 10 alle ore 19. I funerali si sono svoltimartedì 27 aprile nella Chiesa di San Giorgio a Biumo Superiore (Va) alle ore 11.00.
Giuseppe Panza di Biumo nasce a Milano nel 1923 da una famiglia dell'alta borghesia. Nel 1954 compie un viaggio negli Stati Uniti per indagare l'attività economica americana ma che di fatto ha rappresentato un'occasione fondamentale d'incontro con alcune personalità della storia dell'arte che determineranno le sue scelte. In questi anni ha iniziato ad acquistare opere d'arte contemporanea, perlopiù di artisti americani, come Mark Rothko, Jean Fautrier, Franz Kline, Antoni Tàpies, dando vita a una collezione destinata a diventare negli anni una delle più importanti testimonianze della storia dell'arte del XX secolo. I molti meriti di Giuseppe Panza di Biumo, finissimo e profondo conoscitore d'arte, nonché prodigioso talent scout del contemporaneo, sono noti e riconosciuti internazionalmente, prima di tutto da critici e storici dell'arte, direttori di musei, galleristi e, ovviamente, da tutti gli artisti che ha scoperto e, imponendoli al mercato, ha contribuito a consacrare.
Iniziò nella metà degli anni '50 a collezionare arte contemporanea e i suoi primi acquisti riguardarono opere di artisti americani appartenenti a quello che diventerà noto come il movimento dell'Espressionismo astratto. Opere di Mark Rothko, Jean Fautrier, Franz Kline, Antoni Tàpies, oggi capisaldi della storia dell'arte internazionale, erano esposte sulle pareti di Villa Panza a Varese, a testimoniare l'impareggiabile lungimiranza del padrone di casa.
A metà degli anni '60 gli interessi di Giuseppe Panza si indirizzarono verso l'arte ambientale, minimale e concettuale: Donald Judd, Dan Flavin, Sol Lewitt, Bruce Nauman, Richard Serra, Robert Morris, Robert Irwin, James Turrell e Maria Nordman sono alcuni degli artisti che entrarono nella collezione. Il suo costante impegno e l'amore per l'arte proseguirono ancora, negli anni ‘80 e '90, con l'acquisizione di opere di artisti quali: Peter Shelton, Roni Horn, Ettore Spalletti, Ford Beckman, Stuart Arends, Max Cole, Ron Griffin, Ruth Ann Fredenthal, Phil Sims, David Simpson e molti altri.
Con la ferrea volontà di rendere fruibile al pubblico il frutto del suo lavoro Giuseppe Panza ha diviso in nuclei omogenei la sua immensa collezione collocata nei più importanti musei del mondo: 150 opere, di cui 70 donate nel 1994, si trovano al MOCA - Museum of Contemporary Art di Los Angeles - e 350, di cui 150 in dono nel 1992, alla Fondazione Solomon R. Guggenheim di New York. Sono state, inoltre, donate 200 opere al Museo Cantonale d'arte di Lugano nel 1994. 39 opere si trovano dal 2008 all'Hirshhorn Museum di Washington e 71 all'Albright Knox Gallery di Buffalo dal 2007.
In Italia alcune parti della Collezione sono conservate in sedi museali quali il Mart di Trento e Rovereto e il Palazzo Ducale di Sassuolo.
Nel 1996 Giuseppe Panza, la moglie Giovanna e i loro cinque figli hanno deciso di comune accordo di donare la casa con il parco, gli arredi, la raccolta di arte africana e precolombiana e le oltre 150 opere di arte contemporanea qui conservati, al FAI - Fondo Ambiente Italiano, che nel 2000 la apre al pubblico così da diventare il prezioso scrigno di un'arte oggi riconosciuta come una delle più alte testimonianze culturali del XXI secolo.
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