09 dicembre 2010
“Una straordinaria traduttrice di sapere: in grado di pensare da sola, insieme agli altri, e di far pensare agli altri”. Il ricordo più preciso di Silvia Dell'Orso, giornalista e saggista per tanti anni collaboratrice del FAI scomparsa lo scorso anno, è forse quello della storica dell'arte Silvia Mascheroni, che ben riassume l'impegno di Silvia nel divulgare i temi legati ai beni culturali e ambientali, alle arti visive e ai musei, e la sua capacità di analizzare questioni anche complesse e restituirle “tradotte” al grande pubblico.
Un ricordo che si affianca a quelli di tante altre persone che hanno voluto lasciare il proprio pensiero: dal Presidente Onorario FAI, Giulia Maria Mozzoni Crespi, che ne ricorda “il rigore e la fedeltà delle notizie e una totale ribellione interiore alle bugie”; al professor Salvatore Settis, direttore della Scuola Normale Superiore di Pisa e presidente onorario dell'Associazione dedicata a Silvia Dell'Orso, che evidenzia la sua “divulgazione alta, precisa e appassionata”. Fino allo storico dell'arte Pierluigi De Vecchi, con cui Silvia si laureò all'Università Statale di Milano, secondo il quale la giornalista “aveva un'eleganza interiore, una riservatezza e gentilezza che si accompagnavano a una determinazione molto forte”.
Tutti questi ricordi sono contenuti in “Deviazioni necessarie”, il film diretto da Gianna Mazzini e dedicato proprio alla vita professionale di Silvia, che è statoproiettato venerdì 9 dicembre 2010 al Museo Diocesano di Milano in occasione della consegna del “Premio Silvia Dell'Orso 2010”. Alla sua prima edizione, il Premio sarà assegnato al sito “Patrimonio Sos”, collettivo di volontari dell'Università di Pisa che acquisisce, seleziona e organizza l'informazione sui beni culturali italiani mettendola in Rete, come miglior lavoro di divulgazione sui temi del patrimonio culturale.
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