03 maggio 2019
All’indomani della pubblicazione in Gazzetta Ufficiale del “Decreto Crescita”, manifestiamo il nostro apprezzamento al Ministro dei Beni e delle Attività culturali, Alberto Bonisoli, che ha sventato un ingiustificato indebolimento del sistema di tutela del Patrimonio culturale.
Nelle bozze del testo del decreto, uno specifico articolo - cancellato per volontà del Ministro - indeboliva e sviliva il ruolo delle Soprintendenze. Questo articolo prevedeva una riduzione dei tempi dati alle Soprintendenze per rispondere alle domande autorizzative. Un taglio di un mese: 90 giorni anziché 120. Allo scadere dei novanta giorni il mancato pronunciamento avrebbe avuto esito positivo: silenzio-assenso. Abbiamo già avuto modo in passato di esprimere riserve sul silenzio-assenso, così come introdotto con l’ultima riforma della pubblica amministrazione, perché mai può essere considerato compatibile con la tutela del patrimonio e del paesaggio. Considerata la situazione in cui versano le Soprintendenze, indebolite per assenza di turn over e carenza di personale, un simile provvedimento avrebbe innescato un meccanismo pericoloso, o un grave laissez faire o un inasprirsi del meccanismo censorio.
Nei giorni che hanno preceduto i lavori del Consiglio dei Ministri abbiamo fatto pervenire al Ministro i sensi del nostri timori rispetto all’articolo sul silenzio-assenso e un invito a opporsi a questa misura.
A questo punto, si ripropone l’urgenza di sostenere le Soprintendenze affinché possano adempiere al loro lavoro: è urgente incrementare il personale e la formazione specifica per far fronte a richieste che devono essere evase nei tempi di legge, perché i cittadini hanno il diritto di avere risposte certe in tempi certi. Per snellire il carico di lavoro sono state introdotte le semplificazioni per gli interventi di lieve entità, ma occorre comunque incrementare l’organico nelle Soprintendenze uniche territoriali, perché a loro è affidata la tutela del nostro patrimonio culturale nel continuo mutare dei territori e dei beni stessi. Serve investire anche per implementare il moderno sistema informativo territoriale nazionale e valorizzare le competenze tecnico-scientifiche dei funzionari, con formazione e aggiornamenti.
Il Ministro Alberto Bonisoli ben ha fatto quindi a opporsi chiedendo e ottenendo lo stralcio. Commentando la vicenda il Ministro stesso ha anche confermato l'impegno a procedere a nuove assunzioni nel MiBAC per migliorare l’efficienza dei suoi uffici nei confronti dei cittadini.
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