04 giugno 2021
Nata come drogheria di quartiere nel 1929 e riconosciuta come attività storica dalla Regione Lombardia La Casa del Miele di viale Zara a Milano è stata per decenni un punto di riferimento per gli abitanti del quartiere. La sopravvivenza di questo “piccolo mondo antico”, già in crisi da alcuni anni, è stata messa definitivamente in ginocchio dalla pandemia e dai recenti lockdown, che hanno costretto l’attività a chiudere a marzo di quest’anno, dopo 92 anni.
«Questo è un mondo dove non c’è più spazio per una piccola bottega d’altri tempi», ha commentato l’ultima proprietaria Simona Fregoni con una punta di amarezza.
Appresa dai giornali la triste notizia della chiusura della storica drogheria milanese, il FAI ha voluto dare una seconda vita agli arredi anni Venti della Casa del Miele: agli sgabelli, agli espositori di caramelle e alle scatole di latta, persino alla bicicletta per le consegne.
Nell’ottica dell’economia circolare che si basa sulla gestione sostenibile delle risorse, sul riuso e riutilizzo in maniera virtuosa e senza sprechi, ogni oggetto può trovare il posto adatto per continuare la sua funzione: così abbiamo deciso di riallestire gli arredi della Casa del Miele di Milano nell’emporio di Casa Macchi, nel centro storico di Morazzone in provincia di Varese, che conserverà il valore sociale delle botteghe di altri tempi.
Grazie al contributo di Fondazione Cariplo, il FAI ha rilevato gli arredi, gli oggetti e gli espositori originali in legno di noce massello e frassino, per restaurarli e ricollocarli nel nuovo esercizio commerciale di vicinato che troverà posto in alcune sale di Casa Macchi, Bene FAI dal 2016 grazie al lascito testamentario di Maria Luisa Macchi.
Casa Macchi con il giardino costituisce un’intatta testimonianza di dimora della borghesia lombarda a cavallo tra Ottocento e Novecento, completamente arredata e corredata da un ricco repertorio di tessuti, fotografie, dipinti, abiti e oggetti in grado di raccontare uno spaccato di vita e un preciso periodo della storia e dell’abitare italiani.
Il restauro e l’apertura al pubblico di Casa Macchi come casa-museo offrono l’opportunità di valorizzare un luogo aggregante e identitario per la comunità locale, oltre che di realizzare un attrazione per turisti e visitatori, generando benefici per l’economia del territorio e ricadute occupazionali. All’interno di un’ampia azione di rigenerazione urbana del centro storico di Morazzone, che vede il FAI al lavoro di concerto con Comune e Regione, l’emporio di Casa Macchi può ricoprire un ruolo strategico di rivitalizzazione culturale e commerciale. Ad una quasi totale scomparsa di attività commerciali e servizi del centro del paese, il FAI risponde scommettendo sull’apertura di un nuovo esercizio di vicinato: una drogheria dove trovare, a prezzi calmierati, generi di prima necessità, con particolare attenzione ai prodotti di cartoleria per i bambini e ai prodotti del territorio, e un luogo a cui fare riferimento per gruppi di acquisto, ritiro pacchi, stampa di documenti.
Il cantiere di restauro della Casa ha preso il via nell’autunno del 2019 e la fine dello scorso anno ha visto il completarsi dei restauri del tetto e dei fronti esterni; a breve si inizierà a lavorare negli interni con l’obiettivo di inaugurare l’emporio a dicembre, per la festa di Sant’Ambrogio patrono del paese, e di aprire al pubblico la casa-museo entro il prossimo anno.
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