25 giugno 2015
Continuano i lavori per restaurare e valorizzare i beni del FAI. In questo periodo siamo intervenuti al Lazzaretto di Verona, a Villa e Collezione Panza, a Villa Necchi Campiglio e presso l'area agricola e boschiva a Punta Mesco.
Lo scorso 10 giugno il FAI e l'Università di Verona hanno firmato una convenzione per la valorizzazione del Lazzaretto di Verona, con l'obiettivo di estendere e approfondire la conoscenza del Lazzaretto con un team multidisciplinare di docenti e giovani ricercatori finanziati con borse di studio messe a disposizione dal FAI. Nell'area del Lazzaretto abbiamo eliminato la vegetazione infestante e una ventina di pioppi che avevano carie diffuse e cavità evidenti. Valuteremo in seguito la loro sostituzione con altri esemplari. Abbiamo ripulito il terreno dai materiali ferrosi che giacevano in quest'area. Smuovendo il terreno abbiamo messo in luce, sul lato est del Lazzaretto, un frammento della pavimentazione originale delle celle. I lavori sono resi possibili grazie al fondamentale contributo di Fondazione CariVerona e Banca Popolare di Verona.
Il promontorio di Punta Mesco a Levanto (SP) è uno straordinario paesaggio ligure nel cuore delle Cinque Terre, dove la macchia mediterranea si alterna a boschi. Qui a breve inizieremo i lavori di recupero delle Case Lovara e ora stiamo allestendo il cantiere: abbiamo preparato quattro casette di legno per le maestranze, rispettose del delicato contesto naturalistico, e stiamo utilizzando l'elicottero per trasportare attrezzature e materiali. L'intervento è possibile grazie al contributo della Fondazione Zegna.
Abbiamo progettato un'elegante struttura in ferro e vetro che ricopre il campo da tennis della Villa. L'intervento è stato possibile grazie al generoso contributo di Giorgio Armani.
Dopo il grande successo delle ultime mostre, stiamo lavorando all’allestimento di nuovi spazi espositivi. In linea con quanto realizzato da Giuseppe Panza, che a partire dagli anni Settanta svuotò e ripulì scuderie, rimesse per le carrozze e depositi di attrezzi perché ospitassero le installazioni pensate per questi locali, le vecchie rimesse delle carrozze, prima usate come magazzini, sono state sgomberate, restaurate, climatizzate e ora ospitano parte delle opere della mostra in corso, “Natura naturans. Roxy Paine e Meg Webster (Opere dal 1982 al 2015)”. I nuovi spazi sono stati inaugurati lo scorso 12 giugno.
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