26 agosto 2015
Dallo scorso settembre abbiamo lavorato sull'intero “involucro” del palazzo e restaurato i tetti e le facciate, lo scalone in pietra e il solaio in legno di una delle soffitte. Ci siamo occupati anche degli impianti del piano nobile, mettendo a norma l'impianto elettrico e realizzando quelli di riscaldamento e di sicurezza (antincendio, videosorveglianza, antintrusione).
Se all'interno dell'edificio i lavori necessari per l'apertura al pubblico di Torre e Casa Campatelli proseguiranno ancora per diversi mesi, interessando sia il piano terreno che il piano delle soffitte, la facciata principale del Palazzo sebbene manchino alcuni ritocchi, anticipa già alle migliaia di turisti che percorrono ogni giorno la centralissima via San Giovanni, il suo nuovo volto. Smontati i ponteggi, il delicato lavoro di restauro degli intonaci e delle cornici in cotto delle finestre del piano nobile, la pulitura dei conci in pietra della torre e la leggera velatura con latte di calce dei paramenti murari, hanno restituito l'originaria unità cromatica alla facciata (un tempo interamente intonacata) pur conservando la leggibilità delle diverse fasi costruttive dell'edificio in quasi mille anni di storia. I lavori sono realizzati grazie al sostegno di Arcus S.p.A.
Come ogni estate stiamo pulendo l'aleveo del torrente e del rio affluente che attraversano il Giardino. L'intervento, realizzato dai nostri giardinieri, è molto impegnativo e consiste nel tagliare e regolare il canneto che cresce spontaneamente sugli argini. Quest'operazione è fondamentale per prevenire il rischio di incendi. Oltre a questa attività, continuano a svolgersi con grande impegno tutte le altre normali attività di manutenzione del Giardino: la potatura del ficheto d'india, la sistemazione dei percorsi in terra battuta e la pulizia dei muretti a secco.
In concomitanza con i lavori del tennis, negli ultimi mesi abbiamo eseguito il restauro di due opere collocate nel giardino di Villa Necchi Campiglio: un tavolo con superficie in tessere di vetro e l'opera Il dormiente di Arturo Martini. La superficie del Tavolo, che risale agli Anni Trenta, era molto danneggiata a causa degli agenti atmosferici - è collocato infatti all'esterno - e dell'usura del tempo. Abbiamo scelto con attenzione un mastro vetraio molto compente che ha realizzato nuove tessere su misura, con una pasta< vitrea di consistenza e colore il più possibile simile all'originale. Il restauro ha previsto poi la pulizia di tutta la superficie, la rimozione delle vecchie tessere non congrue e la loro sostituzione.
L'opera di Arturo Martini, Il dormiente, del 1921, fa parte della Collezione Claudia Gian Ferrari ed è una replica in marmo del gesso conservato alla Galleria Nazionale d'Arte Moderna di Roma. L'intervento di pulitura, a cura di un restauratore specializzato in materiale lapideo, ha previsto la rimozione degli strati di sporco, polvere e depositi atmosferici con vapore acqueo; si tratta di un intervento di conservazione programmata da ripetersi ogni due anni.
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