23 settembre 2015
Continuano i lavori per il recupero del Podere Case Lovara a Punta Mesco: sito dalla straordinaria valenza panoramica, paesaggistica e agricola immerso nel Parco Nazionale delle Cinque Terre a Levanto, in provincia di La Spezia. Grazie al fondamentale contributo di Fondazione Zegna il cantiere è in piena azione già da mesi, nonostante le difficoltà incontrate per la conformazione del luogo, impervio e difficilmente accessibile, che hanno reso necessario l'utilizzo di un elicottero.
Sono iniziati gli interventi di messa in sicurezza dei fabbricati con le prime azioni di consolidamento strutturale dei due edifici principali: il più antico, fortemente lesionato a causa del dissesto del suolo e degli anni di abbandono, è attualmente sottoposto a un attento restauro conservativo che prevede anche la ricostruzione delle sezioni crollate con tecniche e materiali tradizionali. Al contempo, insieme alle attività ordinarie di mantenimento del compendio agricolo, procede l'accurato lavoro dei mastri muratori che, con antica sapienza, restaurano i lunghi muretti a secco, funzionali alla conservazione dei tradizionali terrazzamenti destinati alla coltivazione di orti, ulivi e viti, nonché indispensabili per contrastare il dissesto idrogeologico.
Una decina di anni fa, in occasione della realizzazione di alcuni adeguamenti impiantistici al Castello della Manta, Cuneo, è stata scoperta la presenza di alcune foglie affrescate sotto a uno spesso strato di pittura. Oggi, grazie a Fondazione CRT che da molti anni affianca il FAI nella cura del Castello della Manta, è in corso il restauro che sta svelando, sulle pareti del grande salone quattrocentesco del castello, detto degli Alberi, una storia più articolata e ricca di quella che lasciavano supporre i rilievi: sono, infatti, emersi molti alberi, decorazioni coeve agli affreschi del Salone Baronale, un camino, una scritta e, con grande sorpresa, si è scoperto che la stanza era probabilmente divisa in due parti. Per iniziare il lavoro di restauro è stato necessario liberare l'ambiente da tramezzi che lo suddividevano in tre piccole stanze e demolire il soffitto che tagliava in due l'affresco di un albero. L'intervento nel Salone degli Alberi, la cui conclusione è prevista per il mese di novembre, completa il recupero di una serie di ambienti di rappresentanza, tra cui le biblioteche e la Sala degli Eroi e delle Eroine, che saranno aperti al pubblico in un nuovo circuito di visita più ampio e completo a partire dal 2016.
Sono due i tappeti di Villa Fogazzaro, bene del FAI sul Lago di Lugano, entrambi risalenti alla metà del XIX secolo, che saranno oggetto dell'attività didattica degli studenti del Corso di Laurea in Conservazione e Restauro dei Beni Culturali dell'Università degli Studi di Torino, che ha una convenzione in corso con la Fondazione Centro Conservazione e Restauro “La Venaria Reale”. Gli allievi del corso, sotto la supervisione del docente-restauratore avranno, infatti, la possibilità di partecipare alle fasi di studio preliminare dei tappeti e successivamente saranno coinvolti nelle operazioni di intervento diretto in laboratorio. Si tratta del tappeto di manifattura Aubusson, conservato nella biblioteca, che presenta lacune tra trama e ordito, e quello della camera da letto del Marchese Roi, esemplare di manifattura inglese eseguito con tecnica di ricamo a piccolo punto e decorato con 25 scene di vita galante circondati da un'ampia cornice floreale.
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