Da Villa Adriana a Villa Gregoriana

Da Villa Adriana a Villa Gregoriana

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Da Villa Adriana a Villa Gregoriana
Villa d'Este

02 dicembre 2011

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Publio Elio Traiano Adriano, meglio noto come Imperatore Adriano, sin dai primi anni del suo regno (117 d.C.) scelse Tivoli come luogo ideale per la costruzione della sua residenza imperiale lontano da Roma. Villa Adriana avrebbe dovuto diventare una dimora immensa, intesa come luogo della memoria intessuto di citazioni architettoniche e paesaggistiche. Effettivamente le dimensioni sono notevoli, i suoi 80 ettari la rendono vasta come e più di Pompei, ed è, ad oggi, la più importante e complessa Villa dell'antichità romana rimasta a noi. La sua storia si intreccia con quella di Villa d'Este, costruita in età rinascimentale, e con Parco Villa Gregoriana, risalente alla prima metà del XIX secolo, anch'esse realizzate in quel di Tivoli.

Nel 1999 Villa Adriana è inclusa tra i Monumenti Patrimonio dell'Umanità dell'Unesco, ma pur essendo una villa storica, risalente al primo secolo d. C., rimane ancora oggi ai nostri occhi in gran parte sconosciuta.

Villa Adriana fu, nel corso dei secoli, oggetto di scavi alla scoperta di tesori, soprattutto statue e mosaici, preda ambita dei grandi collezionisti di antichità. Soprattutto a partire dal ‘500 Papi, Cardinali, nobili romani ed europei, si diedero alla caccia del tesoro nascosto. I primi scavi su vasta scala risalgono a Ippolito II d'Este, figlio di Lucrezia Borgia, governatore di Tivoli verso la metà del Cinquecento. Per venire incontro alla sua volontà venne realizzata Villa d'Este, anch'essa a Tivoli, con un'enorme spesa per i tempi (oltre un milione di scudi d'oro): statue e marmi di Villa Adriana furono saccheggiati da Pirro Ligorio, l'architetto designato da Ippolito II, alla ricerca di meraviglie storiche con cui decorare il proprio capolavoro rinascimentale. I Codici ligoriani, testimonianza delle sue esplorazioni e delle sue scoperte, passarono di mano in mano tra i grandi Mecenati rinascimentali e contribuirono ad aumentare il fascino e il mistero di Villa Adriana così da moltiplicarne gli scavi.

Scavi che continuarono nel Seicento e nel Settecento, quando la Villa divenne anche tappa fondamentale del Grand Tour, il viaggio in Europa che i nobili si concedevano alla ricerca di cimeli e preziosi trofei da esibire una volta rientrati in patria. Solo verso fine Ottocento, dopo vari passaggi di proprietà e frazionamenti, Villa Adriana fu in parte acquistata dal Regno d'Italia, che vi iniziò i primi lavori di restauro. Sempre nell'Ottocento a Tivoli un'altra Villa dal parco imponente, appena sorta per volere di Papa Gregorio XVI per deviare il fiume Aniene e preservare la città di Tivoli e le sue ville da eventuali alluvioni, era affidata al Demanio statale: Parco Villa Gregoriana.

Nel 2005 è stato inaugurato il Progetto Accademia finalizzato allo studio di una delle zone di Villa Adriana meno conosciute, ancora oggi proprietà privata e non accessibile ai visitatori. Un work in progress, dunque, che procede da secoli e secoli. Quante sorprese ci riserverà ancora Villa Adriana?

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